Oltre che delle disposizioni territoriali sulla selvaggina stanziale il calendario venatorio della Lombardia 2023/2024 si compone dei decreti riduttivi.
Da anni si sa che oltre che delle disposizioni integrative territoriali relative essenzialmente alla selvaggina stanziale il calendario venatorio della Lombardia si compone dei cosiddetti decreti riduttivi che modificano la durata della stagione rispetto a quanto previsto dalla legge regionale 17/2004.
Per il 2023/2024 la giunta Fontana ha innanzitutto deciso di non aprire la caccia a combattente e pavoncella, in conformità al parere dell’Ispra, e alla moretta; non c’è infatti tempo sufficiente per rispondere operativamente alle dieci richieste ritenute inderogabili.
Anche se con una tempistica differenziata si riduce la stagione di caccia ad allodola (1° ottobre-31 dicembre; carniere giornaliero e stagionale rispettivamente pari a dieci e cinquanta abbattimenti, nei quali si contano anche quelli effettuati fuori dal territorio regionale), quaglia (17 settembre-31 ottobre; carniere giornaliero e stagionale rispettivamente pari a tre e venti abbattimenti), tordo sassello e cesena (chiusura 20 gennaio; per legge la caccia al tordo bottaccio chiude il 31 dicembre).
La caccia alla beccaccia resterà invece aperta fino al 31 gennaio; nell’ultimo mese però sarà possibile solo in Atc, solo di sabato e di domenica e solo se non scatteranno le restrizioni previste dal protocollo Meteo; il carniere massimo resta fissato a due abbattimenti giornalieri e venti stagionali.
Il merlo a settembre e gli uccelli acquatici dal 20 al 31 gennaio saranno cacciabili solo da appostamento. Per tortora la giunta ha fissato a 465 abbattimenti, ossia la metà della media 2018-2020, l’ammontare massimo del carniere complessivo; ogni cacciatore potrà prelevarne massimo cinque a uscita e quindici in stagione (ed è obbligatoria la comunicazione giornaliera all’indirizzo e-mail faunisticovenatorio@regione.lombardia.it); ancora da decidere, l’eventuale preapertura (massimo tre giornate) comporterà obbligatoriamente l’anticipo della chiusura per un arco di tempo equivalente.
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