La Federcaccia s’è opposta a tre passaggi che la giunta regionale ha ventilato di introdurre nel calendario venatorio della Toscana 2024/2025.
No all’eventuale slittamento dell’apertura dalla terza alla quarta domenica di settembre, no all’eliminazione del buffer tra aree vocate e non vocate per il cinghiale, no all’eliminazione della tortora dall’elenco delle specie cacciabili, anche in preapertura: sono tre i no che Marco Salvadori, presidente della Federcaccia regionale, ha opposto alla giunta nel corso della discussione sul calendario venatorio della Toscana 2024/2025.
L’eventuale posticipo dell’apertura generale dal 15 al 22 settembre è «immotivato» in relazione «al rispetto delle decadi di sovrapposizione previste dalla normativa comunitaria, e marginale sul piano gestionale»; le aree buffer, o fasce di rispetto, hanno consentito agli Atc di organizzare il prelievo con flessibilità, evitando «conflitti e tensioni con le squadre»; le restrizioni della caccia alla tortora sarebbero «frutto di un’applicazione distorta e forzata dei key concept e di altri fattori»: l’obbligo di utilizzare TosCaccia, il tesserino venatorio digitale, assegna infatti alla Toscana «una posizione privilegiata e avanzata rispetto ad altre regioni».
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