Nel Parco regionale del Delta del Po l’Acma ha montato una seconda gabbia, con la quale catturare anatidi da inanellare o dotare di gps che consenta di telemetrarne i movimenti.
Insieme alla stagione venatoria comincia anche il periodo migliore per la ricerca scientifica: s’è riattivata l’Acma, settoriale della Federcaccia, che nel Parco regionale del Delta del Po ha aggiunto una seconda gabbia con la quale ottenere un obiettivo duplice: equipaggiare di trasmettitore satellitare almeno dieci anatidi, così da poterne telemetrare i movimenti e la migrazione; e «catturarne molti altri» per inanellarli, in collaborazione con l’ente gestore.
Alle operazioni di montaggio hanno partecipato i volontari della sezione locale dell’Acma-Federcaccia; l’Atc 2 di Ravenna ha fornito gran parte del materiale.
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