La scomparsa di Anice Zolla porta di nuovo alla ribalta la scrittura fluida e avvolgente di Vincenzo Celano che, attraverso questo romanzo, intende anche diffondere un messaggio a favore della nostra passione.
Vincenzo Celano, giornalista, scrittore, naturalista e cacciatore, nome noto soprattutto tra i beccacciai anche per il suo ruolo da protagonista nelle fila dello storico Club della beccaccia, torna ad appassionare con il racconto delle vicende che ruotano intorno alla strana scomparsa di Anice Zolla.
Il protagonista del romanzo è anch’egli, come l’autore, un naturalista cacciatore. Oltre alle vicende che si trova a vivere come uomo, si muove per boschi, monti e campagne osservando la fauna. E come spiega Celano stesso, scegliendo di “cacciare il più possibile uccidendo il meno possibile”.
Il mistero della scomparsa di Anice Zolla
Il mistero della sua scomparsa trascina con sé anche il ricordo dei luoghi e persino di un’epoca. La narrazione scorre attraverso la memoria di Anice: le sue donne, il suo passato e la sua terra, un Sud irrimediabilmente infranto, un mondo dove ogni albero, pietra, nido, sentiero potrebbero ancora parlare se trovassero orecchie pronte ad ascoltare.
E Anice, come il suo mondo, è condannato a scomparire, sospeso tra la spinta a fuggire che equivale a morire e la spinta a restare di medesimo risultato. Ed è per questo che nessuno, nella comunità del suo paese di origine, vorrà o potrà più cercarlo.
Celebrando la natura
Nel racconto Celano non poteva non celebrare la natura e i boschi che sono l’anima sua e di Anice che si racconta anche passando da lì «come la volta che in basso aveva sentito la fucilata. Come un amante apprensivo e geloso, con le sue gambe di compasso era corso in direzione, dov’era anche il probabile rifugio della beccaccia, involatasi un momento prima davanti ai piedi mentre meno se l’aspettava, e che lo teneva in scacco, lasciandosi inseguire inutilmente da una settimana». O come quando «nel dormiveglia aveva sentito il canto provenire dalla cucina. Si era svegliato. La beccaccia continuava a emettere la voce a intervalli regolari (…) il canto della beccaccia morente, dolce e lontano come quello di tortore invisibili e liquefatte».
La scomparsa di Anice Zolla è un libro per tutti, non solo per i cacciatori. È letteratura e la buona letteratura è certamente una delle vie più efficaci per far digerire la caccia a un pubblico più vasto. E forse – riflette Vincenzo Celano – «una motivazione sotterranea che mi ha spinto a raccontare la vita di Anice potrebbe essere anche la voglia di diffondere un messaggio a favore della nostra passione».
Bibliografia
Vincenzo Celano, La scomparsa di Anice Zolla, collana “I tornesi”, Avagliano Editore, 2019, Isbn 978-88-8309-402-6, 15 euro.
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