Questo assetto di ricarica calibro .410 per la beccaccia prevede 1,10 grammi di Vihtavuori N110 e 17 grammi di piombo del dieci.
Non è certo facile padroneggiarsi nel bosco col piccolo calibro di derivazione statunitense, tuttavia una ricarica selezionata può facilitare il tiro venatorio. Le proposte commerciali non offrono ampi margini di scelta. Per questo motivo diventa necessario ricorrere al laboratorio domestico per la realizzazione di una cartuccia dispersante calibro .410.
La principale motivazione della scarna scelta di cartucce dispersanti per il calibro .410 (36/76) è da ricercarsi proprio nella mancanza di borraggi industriali a tal fine designati. Al giorno d’oggi sono delle rarità le cartucce commerciali appartenenti a detto segmento. Ciò premesso, sarà necessario rimboccarsi le maniche nell’esecuzione di minuziosi lavori manuali di messa a punto dei componenti, lasciando spazio alla fantasia.
La croce dispersante
Il sistema di dispersione pensato per la cartuccia in esame è basato sulla classica croce capace di dividere la colonna di piombo in quattro settori simmetrici. Come facilmente intuibile, la croce non riesce a dividere l’intera carica di pallini, ma solo una sua percentuale, nel rispetto dei volumi interni del caricamento.
Si è osservato come la croce posizionata nel mezzo delle borre Gualandi dotate di dispersore dei pallini per il calibro 20 (Super G Brd 20) calzi perfettamente entro il bossolo del calibro 36 magnum. È bastato realizzare una fustella dal diametro interno di dieci millimetri (considerando che il diametro interno del bossolo è pari a 10,50 millimetri) e procedere con le operazioni di taglio. Inserendo la croce all’interno della fustella si osserva come le sue quattro estremità calzino esattamente entro il diametro interno del tubolare metallico. Il risultato è quello di ottenere un dispersore ben centrato sulla sua base.
Ottenuto il componente primario si è proceduto con una verniciatura dal colore giallo vivo al fine di facilitarne l’identificazione attraverso il tubo traslucido del bossolo Fiocchi utilizzato nelle ricariche.
Una finlandese per la ricarica calibro .410
Il propellente selezionato per questa ricarica, la Vihtavuori N110, nasce in seno all’azienda finlandese per servire i calibri magnum per arma corta e taluni caricamenti in piccoli calibri da carabina. Essa, per le sue caratteristiche di progressività, rappresenta un vero anello di congiunzione tra la ricarica per arma corta e lunga.
È dispensata nelle cartucce in prova nel dosaggio di 1,10 grammi per spingere i 17 grammi di pallini del numero dieci alla velocità di 381 m/s, con una pressione massima media calcolata in 800 bar esatti su un campione di cinque cartucce testate in canna manometrica.
Senza eccedere
La carica di 17 grammi di pallini adottata nell’assetto proposto non raggiunge la soglia massima d’utilizzabilità di piombo prevista per il calibro. Tuttavia si è voluta operare una diminuzione onde cercare di contenere l’altezza della colonna di pallini. La presenza del dispersore, infatti, è responsabile dell’innalzamento del livello del piombo oltre i limiti che normalmente potrebbero osservarsi nel medesimo assetto privato della croce. Aumentare la colonna di piombo incrementa gli attriti in canna e, di conseguenza, anche le pressioni pregiudicando nel contempo la velocità d’esercizio della cartuccia.
Tanto premesso giustifica l’accennato espediente di non eccedere nel dosaggio dei pallini. Quelli utilizzati (del numero dieci) contano un numero approssimativo di 426 unità.
Media potenza
I bossoli utilizzati sono del tipo tre a marchio Fiocchi con tubo traslucido e fondello alto 16 millimetri, in linea con la tipologia della cartuccia di destinazione. L’impulso d’accensione è affidato all’apparecchio d’innesco Dfs 615 appartenente alla penultima serie prodotta dall’azienda di Lecco. La potenza innescante è media, come si conviene nella ricarica di questo piccolo calibro. La chiusura praticata a completamento è la classica con orlo tondo su dischetto bistampato, fissando l’altezza della cartuccia finita a 72 millimetri.
Due differenti livelli di strozzatura per il test
Sono due gli scenari ipotizzati nelle prove in placca che hanno visto quale protagonista il fucile sovrapposto Rizzini Br110 della casa di Marcheno, con canne da 71 centimetri dotate di strozzatori intercambiabili.
Il primo tiro, sulla linea dei 15 metri, è stato affidato allo strozzatore cilindrico, traducendosi in una rosata equamente distribuita in tutti i settori che non ha eccessivamente penalizzato l’area centrale, solitamente più scarna quando si utilizzano dispersori del tipo a croce.
Il secondo tiro, effettuato sulla medesima lunghezza, si denota per un palese accentramento dello sciame di pallini con una minore distribuzione nelle periferie del bersaglio, diretto effetto del restringimento dovuto all’adozione dello strozzatore quattro stelle (IC, improved cylinder ossia cilindrico modificato).
La buona presenza del piombo numero dieci non pregiudica la distribuzione delle sfere in placca le quali, tutto sommato, sulla soglia dei 15 metri coprono opportunamente i bersagli di prova attinti con i due differenti livelli di strozzatura utilizzati.
Le prove in placca
- Distanza di tiro: 15 metri
- Fucile: Rizzini Br110
- Calibro: 36/76 mm
- Strozzatura: ***** Cyl / **** IC
- Lunghezza canna: 71 cm
- Temperatura esterna: 19 °C
Ricarica dispersante calibro .410 in breve
- Bossolo: Fiocchi traslucido con fondello tipo 3 (h 16 mm); lunghezza di 76 mm
- Innesco: Fiocchi 615
- Polvere: Vihtavuori N110
- Dose: 1,10 g
- Couvette: B&P
- Dispersore: derivazione Gualandi
- Piombo: 17 g n° 10
- Numero pallini: 426
- Chiusura: orlo tondo
- Dischetto: cartoncino bistampato
- Altezza cartuccia finita: 72 mm
- Peso: 23,39 g
- Velocità: 381 m/s (V2,5 canna manometrica)
- Pmax: 800 bar
- Tc: 3167 µsec
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