Per l’Ufficio studi e ricerche della Federcaccia il vaccino contraccettivo per i cinghiali rischia di essere uno strumento monco.
Il vaccino contraccettivo per i cinghiali “potrebbe essere solo uno strumento complementare per ridurre le popolazioni in alcune situazioni particolari e limitate”; difficilmente però può rappresentare una strategia utile su ampia scala, tanto più a livello nazionale. Da solo infatti il controllo della fertilità incide poco sulle dinamiche di popolazione; “occorre sempre ricorrere all’abbattimento per mantenere i cinghiali al di sotto della capacità portante dell’ambiente”. Con un post sulla propria pagina Facebook l’Ufficio studi e ricerche della Federcaccia commenta così l’emendamento alla legge di bilancio con cui il governo prevede di stanziare mezzo milione di euro per la sperimentazione del Gonacon.
In nottata è arrivato il parere favorevole all’odg Lotti che impegna il governo a monitorare la sperimentazione e a riferirne al parlamento entro fine novembre 2022. Il voto finale blindato dalla fiducia arriverà in giornata. In attesa dei prossimi sviluppi, sul territorio si procede secondo tradizione: nelle ultime ore la giunta regionale ha approvato il piano per il controllo del cinghiale in Toscana nel triennio 2022-2024.
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