La conservazione della fauna tra scienza e società

La conservazione della fauna tra scienza e società: lupo
© Dario Pautasso / shutterstock

Si è svolto il convegno “La conservazione della fauna tra scienza e società”, organizzato da Federcaccia Parma con il patrocinio di Federcaccia Emilia Romagna e dei Parchi del Ducato.

conservazione della faunaNella mattinata del 1° giugno si è tenuto, presso la bella sede dei Parchi del Ducato in Corte Giarola a Collecchio, l’atteso convegno aperto al pubblico “La conservazione della fauna tra scienza e società”, organizzato da Federcaccia Parma con il patrocinio di Federcaccia Emilia Romagna e dei Parchi del Ducato.

Dopo i saluti del padrone di casa Oscar Frattini, presidente provinciale Federcaccia, e del presidente regionale di Federcaccia Stefano Merighi, si sono alternati sul palco i prestigiosi relatori.

Prestigiosi relatori

Ha iniziato Marco Apollonio, professore ordinario di Zoologia presso l’Università di Sassari, che ha fornito una dettagliata panoramica sulla gestione non sempre facile dei grandi mammiferi erbivori e carnivori nei Paesi europei, con particolare attenzione alla gestione del lupo.

Di seguito Marco Musiani, professore dell’Università di Bologna e Calgary (Canada), ha esposto le problematiche relative alla coesistenza con i grandi carnivori in Nord America, nei Balcani e in Italia.

Da ciò il passo è stato breve e la dottoressa Giorgia Romeo, zoologa della Regione Toscana, ha presentato il risultato della ricerca svolta da Federcaccia sulle predazioni dei lupi su cani in Italia.

Dopo la sosta caffè, lo zoologo conservazionista Spartaco Gippoliti (associazione italiana Wilderness) ha portato all’attenzione della numerosa platea la necessità di individuare delle priorità nelle scelte in merito alla conservazione della fauna se non si vogliono perdere parti importanti di biodiversità.

A questo punto, il giornalista e formatore venatorio Ettore Zanon ha intervistato la dottoressa Giulia Corsini, medico veterinario che esercita in Inghilterra, autrice del libro “Salviamo gli animali” (UTET) che si è focalizzata sulla ricerca del migliore rapporto possibile con il variegato mondo animale, compromesso non sempre facile da raggiungere e capire specialmente per chi ha una conoscenza molto parziale di questo universo.

La tavola rotonda

Zanon ha poi condotto la tavola rotonda che, oltre ai relatori di cui sopra, ha coinvolto i rappresentanti delle categorie agricole e zootecniche e che ha dato vita a una serie di interessanti interventi da parte del pubblico. Diversi relatori hanno evidenziato, tra l’altro, la necessità di diminuire la polarizzazione oggi esistente sul tema animali tra le maggioranze urbanizzate e le minoranze che vivono il mondo rurale.

I lavori sono stati conclusi dall’intervento dell’ex presidente nazionale di Federcaccia e ora vicepresidente europeo Face, Gian Luca Dall’Olio, che ha sottolineato come la materia sia oggetto di importanti riflessioni a livello comunitario e che quanto emerso dal convegno costituisca un importante contributo.

La condivisione del mondo agricolo

Il focus del convegno sull’orientamento conservazionista di Federcaccia ha evidenziato come questo importante aspetto della gestione ambientale non possa essere costituito da dogmi e totem inamovibili. Deve invece avere una insita flessibilità dinamica che consenta di seguire e supportare nel modo migliore le evoluzioni delle popolazioni di selvatici e dell’ambiente in cui queste insistono.

Una maturità gestionale pienamente condivisa dai rappresentanti delle associazioni agricole, volta a una sempre migliore interazione tra attori diversi, ma che hanno ugualmente a cuore la conservazione e la tutela dell’ambiente.

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