È sostanzialmente dedicato al cinghiale il riferimento alla caccia nel programma elettorale di Renzi e Calenda, ossia di Italia Viva e Azione.
Il prossimo governo dovrà approvare con urgenza il decreto legge sul cinghiale, quello concordato con le Regioni e poi naufragato a causa della crisi di luglio: è questo il principale riferimento alla caccia nel programma elettorale di Renzi e Calenda, ossia della lista Italia Viva-Azione; si ritiene che solo in questo modo si potrà rendere più efficace la gestione della fauna selvatica. A ciò deve associarsi un incremento dei fondi destinati a risarcire i danni da fauna selvatica; se non s’interviene si mettono a rischio «sia la competitività delle imprese sia la sicurezza pubblica».
Come per la Lega (non però per 5 Stelle e Verdi-Sinistra Italiana, che sulla caccia si concentrano solo per chiederne l’abolizione), anche per Italia Viva e Azione la peste suina africana è una questione da affrontare rapidamente. Il commissario straordinario deve dunque poter disporre di strumenti normativi d’urgenza e fondi speciali; e non bisogna scordare che la corsa del virus è agevolata «dalla diffusione incontrollata dei cinghiali» sui quali occorre intervenire con decisione.
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