C’è una revisione della legge sulla caccia nel programma elettorale della Lega.
Vuole cambiare la legge 157/92, anche se non si sa bene come: non ha grande spazio la caccia nel programma elettorale della Lega, che però non le è sicuramente ostile come Verdi e Sinistra Italiana intenzionati a chiederne l’abolizione.
Per la Lega, che affida le proprie posizioni sulla caccia alla mezza pagina (202 quelle in cui s’articola il programma) dedicata alla fauna selvatica, è necessario aumentare il coinvolgimento del mondo agricolo e rurale, «in genere in sintonia con il mondo venatorio»; solo così si può aumentare l’efficacia degli strumenti gestionali e garantire una densità faunistica che tuteli la biodiversità senza mettere a rischio la sicurezza pubblica e le attività economiche; per rendere effettivo questo proposito è prevista l’istituzione di un tavolo ufficiale cui siedano tutti i soggetti interessati.
Per circoscrivere e poi estinguere i focolai di peste suina africana è necessario un piano in tre mosse: prevenzione; realizzazione delle strutture necessarie, che anche se non specificato si presume che siano le recinzioni; esecuzione dei piani d’abbattimento e recupero delle carcasse dei cinghiali.
Alle elezioni politiche del 25 settembre la Lega si presenterà nella coalizione di centrodestra insieme a Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati (Toti-Lupi-Brugnaro).
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