Tema spesso divisivo, di qui al 25 settembre inevitabilmente si discuterà di caccia nei programmi elettorali; la prima lista a esprimersi è Verdi-Sinistra, che ne propone l’abolizione.
Abolizione: è l’unico termine che Verdi e Sinistra Italiana utilizzano per la caccia nel loro programma elettorale presentato nelle scorse ore. Lo si trova al punto 10, quello dedicato «all’Italia che ama gli animali». Verdi e Sinistra Italiana si propongono inoltre di vietare «importazione, esportazione e riesportazione (sic) dei trofei di caccia ottenuti da animali appartenenti a specie protette a livello internazionale», senza specifiche ulteriori.
Del programma fa inoltre parte l’intenzione di incrementare l’estensione delle aree protette «ricomprendendoci i siti della Rete Natura 2000»; modificare lo status degli animali sia domestici sia selvatici, da considerare esseri senzienti; gestire con sistemi ecologici, «esclusivamente non cruenti», le specie alloctone e invasive; prevenire e reprimere il bracconaggio, potenziando le sanzioni.
Fatto salvo l’ultimo passaggio, condivisibile se non doveroso, il resto del programma non ha bisogno di commenti; di sicuro la lista Verdi-Sinistra, che si presenta in coalizione con il Partito Democratico, +Europa e Impegno Civico (Di Maio), non ha intenzione di chiedere voti ai cacciatori.
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