La cabina di regia del mondo venatorio chiede alle forze politiche d’inserire la difesa della caccia nei programmi elettorali.
La questione ambientale dev’essere affrontata in modo neutrale, senza pregiudizi ideologici: è così che la cabina di regia del mondo venatorio motiva il proprio appello a inserire la difesa della caccia nei programmi elettorali delle forze politiche che il 25 settembre si contenderanno il consenso degli italiani. Nella lettera d’intenti che accompagna il manifesto (la firmano Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Anuu migratoristi, Italcaccia e Cncn; non però l’Arcicaccia che ha fatto sapere di considerare superata questa forma di condivisione) si chiede dunque a partiti e movimenti di riconoscere la caccia come protagonista della conservazione della biodiversità e di rendersi disponibili a un confronto; le associazioni venatorie puntano infatti a esser coinvolte «in un percorso che consenta un’efficace revisione normativa e regolamentare» della caccia in Italia.
Le associazioni venatorie ricordano alle forze politiche che la caccia «non è un’attività ludico-ricreativa finalizzata al solo impiego del fucile»; il suo esercizio è infatti orientato «alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi» e dunque all’interesse pubblico conformemente al nuovo articolo 9 della Costituzione. Da qui deriva dunque l’auspicio di veder inserita nei programmi politici la difesa della caccia sostenibile, «basata sull’utilizzo di risorse naturali rinnovabili e scientificamente orientata». Si attende di sapere se qualcuno risponderà all’appello; due forze politiche avevano già fatto sapere che di caccia non vogliono neppure sentir discutere.
Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine; e scopri i contenuti di Caccia Magazine settembre 2022, in edicola.