In una lettera inviata alle associazioni venatorie il ministero della Transizione ecologica difende il proprio operato nel procedimento che ha portato alla revisione dei key concept per la migratoria.
Nel processo che ha portato alla revisione dei key concept per la migratoria il governo ha promosso un confronto tecnico-scientifico “ampio, trasparente e approfondito”. Lo rivendica il ministero della Transizione ecologica con una lettera inviata alle associazioni venatorie e al Cncn e diffusa dall’Arcicaccia. Il governo ritiene che per le cinque specie per cui si è chiesta la revisione (alzavola, beccaccia, cesena, tordo bottaccio, tordo sassello) l’Atlante della migrazione degli uccelli tra Europa e Africa, progetto promosso dalla Convenzione sulle specie migratrici, confermi le date di migrazione prenuziale comunicate a Bruxelles. E anche se non ha portato a un’interpretazione condivisa, il confronto con la Francia “ha consentito di riconoscere la fondatezza dei rispettivi dati scientifici”. Gran parte delle incongruenze tra Paesi posti alla medesima latitudine è stata superata; le poche residue sono dovute all’assenza “di una metodologia univoca [con cui valutare i] dati e [definire] l’inizio della migrazione”.
Per l’Arcicaccia la nota del governo non lascia molto margine nella stesura dei prossimi calendari venatori; in ogni caso l’assessore veneto Federico Caner, che coordina il lavoro nella Conferenza delle Regioni, dovrebbe convocare un tavolo di confronto cui far partecipare anche le associazioni venatorie, agricole e ambientaliste perché per la stesura dei calendari venatori 2022/2023 si possa trovare una soluzione ragionevole e senza troppe difformità sul territorio nazionale. L’Arcicaccia rilancia infine sul ruolo dell’Ispra: bisogna “liberarla da condizionamenti politici e partitici e farne un’agenzia autonoma, a garanzia della sua indipendenza”.
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