La Commissione europea ha pubblicato l’aggiornamento dei key concept per la migratoria; la Federcaccia segnala i limiti dell’impostazione italiana.
Negli Stati mediterranei la migrazione prenuziale della beccaccia inizia a febbraio, non nella seconda decade di gennaio come segnalato dalle autorità italiane: pubblicando i nuovi key concept per la migratoria, la Commissione europea segnala alcune discrepanze tra gli Stati posti alla stessa latitudine. Balzano all’occhio le differenze nel calendario migratorio di alzavola, cesena, tordo bottaccio e tordo sassello; la Commissione le spiega con la confusione tra migrazione autentica e movimenti invernali per cause trofiche o climatiche.
Commentando il documento, la Federcaccia segnala il doppio rimprovero della Commissione europea all’Italia che non ha seguito le sue raccomandazioni sulle procedure (niente tavolo con gli stakeholder prima di presentare le proposte di modifica) e non ha utilizzato tutti gli studi scientifici disponibili. “Ci auguriamo che i Tar” si chiude il comunicato della Federcaccia “tengano presenti i testi che accompagnano il nuovo documento”; allo stesso tempo però “constatiamo che le autorità italiane hanno nuovamente perso l’occasione per risolvere alla radice i contenziosi giudiziari sui calendari venatori”. E poi occorre risolvere alla svelta un altro problema, forse più grave: non si può più pensare di escludere scientificamente i cacciatori dai processi decisionali.
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