Ispra calcola «piccole quantità» per caccia in deroga a storno e fringuello

Ispra calcola «piccole quantità» per caccia in deroga a storno e fringuello
© gergosz / shutterstock

L’Ispra ha calcolato le cosiddette piccole quantità, a livello nazionale, sulla base delle quali consentire la caccia in deroga a storno e fringuello.

Era una notizia che si attendeva da un anno e un mese, dalla sentenza con cui il Consiglio di Stato stabilì che l’Ispra non può rifiutarsi di calcolare le cosiddette piccole quantità per la caccia in deroga a storno e fringuello.

Finalmente ci sono i numeri; li ha rivelati Carlo Bravo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia, diffondendo il contenuto della risposta alla sollecitazione dell’assessore Alessandro Beduschi: l’Ispra ha calcolato in 581.302 fringuelli e 230.242 storni le «quantità relativamente piccole», se confrontate con le popolazioni europee delle due specie, «tali da non creare rischi significativi d’impatto demografico».

Le quote hanno valore nazionale: sarà necessario suddividerle tra le Regioni e le Province autonome che ne faranno richiesta entro aprile.

La notizia è rilevante, anche se è giusta la cautela con cui l’ha accolta l’Arcicaccia: «La procedura che [rende possibile] la caccia in deroga» si legge nella sua nota ufficiale «è piuttosto complessa: oltre a ripartire le quantità sulla base delle richieste, la Conferenza Stato-Regioni dovrà adeguatamente motivare la domanda di caccia in deroga secondo quanto previsto dalle direttive europee. Non sarà impresa facile; e, come accaduto in passato, potrebbe essere oggetto di ricorsi».

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