Incidente di caccia dopo rimbalzo: la sentenza della Cassazione

Incidente di caccia dopo rimbalzo: la sentenza della Cassazione
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La Cassazione s’è espressa sulle conseguenze legali di un incidente di caccia dovuto a un doppio rimbalzo.

Perché si configuri non come caso fortuito ma come esito d’una condotta imprudente, è necessario spiegare come e perché un incidente di caccia dovuto a un doppio rimbalzo sia legato alla violazione delle procedure di sicurezza; e per farlo è necessario un adeguato supporto tecnico-scientifico.

Lo ha stabilito la Cassazione (sentenza 4811/25, quarta sezione penale), annullando con rinvio in appello una sentenza di condanna; nel caso specifico il proiettile aveva subito una doppia deviazione «andando ad attingere un compagno di caccia che si trovava alle spalle [del cacciatore che aveva sparato]».

«La regola che vieta di sparare alla cieca, o comunque in assenza di visuale diretta del bersaglio animale, ha lo scopo evidente di [evitare] che si colpisca l’uomo» si legge nelle motivazioni; la sentenza d’appello però non ha spiegato, «tantomeno mediante supporto tecnico-scientifico, sulla base di quale dato la medesima regola [serva] anche a evitare che il proiettile colpisca una o più volte una superficie che gli imprima una deviazione tale da portarlo ad attingere una persona che non si trova sulla traiettoria originaria».

Allo stesso modo, bisogna valutare anche «entro quale raggio di azione rispetto al punto di sparo [si debba considerare] la deviazione del proiettile conseguenza prevedibile della violazione della […] regola cautelare».

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