Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio dell’Umbria, e anticipato la chiusura della caccia alla beccaccia e al tordo.
Improvvisamente in Umbria la stagione s’accorcia: accogliendo il ricorso cautelare sollevato da Lipu, Wwf, Lav, Enpa e Lndc contro la sentenza del Tar che aveva avallato il calendario venatorio regionale, il presidente della sesta sezione del Consiglio di Stato (decreto 4778/2024) ha deciso d’anticipare la chiusura della caccia alla beccaccia, al tordo bottaccio (30 dicembre: il 31 è martedì, giorno di silenzio venatorio), al tordo sassello e alla cesena (9 gennaio); mantenendo la caccia aperta fino alla fine di gennaio si rischia infatti d’intaccare il periodo della migrazione prenuziale.
La controversia non finisce qui: il 14 gennaio è in calendario l’udienza di merito, nel corso della quale si discuterà se anticipare d’una decina di giorni la chiusura della caccia agli acquatici, al momento fissata alla fine del mese.
Il calendario venatorio aggiornato
- Allodola: 2 ottobre – 30 dicembre 2024
- Alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, colombaccio, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone, porciglione, volpe: 15 settembre 2024 – 30 gennaio 2025
- Cesena, tordo sassello: 15 settembre 2024 – 9 gennaio 2025
- Cinghiale: 2 ottobre 2024 – 30 gennaio 2025
- Beccaccia, coniglio selvatico, merlo, pernice rossa, silvilago, starna, tordo bottaccio: 15 settembre – 30 dicembre 2024
- Cornacchia grigia, gazza, ghiandaia: 1° settembre; 2 ottobre 2024 – 30 gennaio 2025
- Fagiano: 15 settembre – 30 novembre (maschio fino al 30 dicembre 2024)
- Lepre: 15 settembre – 8 dicembre 2024
- Quaglia: 15 settembre – 31 ottobre 2024
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