Nel trimestre febbraio-aprile per la consegna degli anelli per i richiami vivi e l’aggiornamento del relativo portale i centri d’assistenza venatoria in Toscana avranno a disposizione un budget di 7.087,50 euro.
Nel trimestre febbraio-aprile sarà una delle pratiche più impegnative cui in Toscana i centri d’assistenza venatoria saranno chiamati: per la consegna degli anelli per i richiami vivi la giunta regionale ha stanziato ben metà del fondo di 14.175 euro previsto per rendere possibile il loro funzionamento; il 40% sarà destinato alle pratiche di rinnovo degli appostamenti fissi e d’iscrizione all’esame per l’abilitazione alla caccia di selezione agli ungulati, solo il 10% all’organizzazione d’incontri per promuovere la cultura della sicurezza. Servirà un nuovo atto per disporre l’ammontare dei fondi a disposizione per i mesi successivi.
Approvata dalla giunta negli scorsi giorni, la delibera 88/24 definisce rigorosamente le procedure per il rilascio dei contrassegni, per i quali la legge 3/94 prevede materiale plastico, fermo di metallo e numero progressivo inciso (RT000001- RT1500000); dovranno essere applicati (per farlo il cacciatore avrà dieci giorni di tempo dal momento della consegna) ai richiami da caccia d’allevamento e di cattura e anche alla fauna selvatica autoctona detenuta a fini ornamentali, amatoriali e per il mantenimento delle tradizioni.
Per ottenere il contrassegno è necessario documentare la provenienza dell’uccello, che dopo dieci anni dal primo inanellamento non potrà più essere utilizzato come richiamo anche se si potrà continuare a detenerlo.
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