Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia apre all’organizzazione di prove cinofile su cervi.
Oltre che su lepri e cinghiali, in Friuli Venezia Giulia le prove cinofile potranno prevedere anche il lavoro su cervi; lo stabilisce la legge omnibus approvata a maggioranza dal consiglio regionale nell’ultima seduta prima dello scioglimento.
Per Lorenzo Tosolini, Leonardo Barberio e Alessandro Basso, i tre consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia che hanno presentato l’emendamento 27.7, «è sempre più necessaria una formazione specifica dei segugi che consenta di perseguire gli obiettivi del piano faunistico regionale [per il] contenimento della specie», la cui espansione causa pericoli per la circolazione stradale e «danni alle colture agricole». Per quanto molto controverso, la legge nazionale sulla caccia vieta esplicitamente l’impiego dei segugi soltanto per la caccia al camoscio.
La nuova legge elimina anche il limite massimo di anseriformi cacciabili in una giornata di caccia (finora erano 10; emendamento Piccin) e il divieto d’essere contemporaneamente soci di una riserva di caccia e titolari di permesso annuale in un’altra riserva o in un’azienda faunistico-venatoria. Da ora in poi infine la Regione pescherà dai nomi «indicati dalle associazioni venatorie maggiormente rappresentative» i componenti delle commissioni d’esame per l’abilitazione alla caccia; in questo modo s’evita di sguarnire gli uffici regionali e si limitano sia «ritardi nello svolgimento dell’attività amministrativa» sia «maggiori spese dovute al pagamento degli straordinari».
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