Il Tar ha dichiarato improcedibile il ricorso delle associazioni animaliste sul calendario venatorio della Campania 2023/2024.
Aveva ragione la Federcaccia: il calendario venatorio 2023/2024 ha ormai esaurito i propri effetti e dunque perso la propria efficacia, e non si può pensare che una pronuncia abbia il potere di condizionare le scelte future dell’amministrazione regionale; pertanto il Tar della Campania (sentenza 4024/2024) ha respinto il ricorso di Enpa, Lipu, Wwf e Lega nazionale per la difesa del cane, giudicandolo «improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse».
Oltre all’impianto generale, nel dettaglio le quattro associazioni animaliste contestavano la preapertura, la data di chiusura della caccia al tordo e lo strumento (catasti comunali, anziché portale dell’Arma dei carabinieri) per identificare le aree vietate alla caccia perché percorse da incendi; ma, dice il Tar, a un paio di mesi dall’avvio della nuova stagione venatoria (la giunta regionale è già in ritardo di quasi due settimane: teoricamente la legge 157/92 fissa al 15 giugno il termine per approvare il nuovo calendario) è impensabile dover ancora discutere di quella precedente.
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