Il calendario venatorio delle Marche 2019/2020 regge al ricorso delle associazioni ambientaliste. È un’ottima notizia in vista della prossima stagione. E il Tar fornisce una nuova chiave interpretativa sul presunto divieto di caccia a moriglione e pavoncella.
Fino alla modifica della Direttiva uccelli, le note di Commissione europea e ministero dell’Ambiente su moriglione e pavoncella non possono costituire disposizioni vincolanti: è uno dei punti cruciali della sentenza con cui il Tar ha salvato il calendario venatorio delle Marche 2019/2020. Ha senso esprimersi su una stagione ormai conclusa, ribadisce il Tar, perché si traccia una strada per le decisioni future. È il motivo per cui, nonostante la rapida approvazione del calendario, la giunta che governa la Toscana non ha ancora esaurito i propri i compiti.
Affiancata da Libera Caccia, Federcaccia ed Enalcaccia, la Regione ha respinto tutte le contestazioni di Lac, Wwf, Lipu, Enpa e Lav. Il Tar ha chiarito che la lista Spec sullo stato di conservazione delle specie non rappresenta un parametro vincolante, tanto più se esistono studi recenti che la aggiornano. E non sono mancate le punture all’Ispra. In alcuni casi, si legge, le sue pronunce “appaiono esorbitanti rispetto alle competenze”; e se si fornisce motivazione adeguata, il suo parere “può essere disatteso”. Ancora: “l’affermazione [di Ispra] per cui una specie possa essere confusa con altre, oltre che ingenerosa nei riguardi dell’esperienza dei cacciatori, non può giustificare il divieto di prelievo venatorio, perché tale rischio sussiste in teoria per tutte le specie”.
E sulla caccia in deroga il Tar ha chiarito che non spetta all’Ispra stabilire i contingenti prelevabili. Dunque non c’è niente da dire neppure sul prelievo dello storno, basato peraltro su uno storico sostenibile. Se vincola i cacciatori al territorio, “fa infatti prevalere l’interesse generale delle imprese e delle produzioni agricole su quello personale ed egoistico del cacciatore”. Per il mondo della caccia agosto comincia alla grande. Ora sarà fondamentale reggere fino all’inizio della stagione.
Le Marche erano state al centro della discussione giuridica anche negli scorsi giorni, col salvataggio del piano faunistico-venatorio e il coinvolgimento dei cacciatori nelle operazioni di controllo.
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