L’area di tutela si estende a tutto lo spazio geografico in cui la specie protetta è presente: vietato catturare il lupo in città.
Una specie protetta è protetta sempre, per catturare un lupo in città ci vuole una deroga esplicita dell’autorità competente. È tutt’altro che una tautologia se deve ribadirlo la Corte di giustizia dell’Unione europea, chiamata in causa dalla magistratura rumena. Alla base della sentenza c’è quanto avvenuto a Bran, ove un lupo che frequentava un centro urbano, “giocava e si nutriva insieme ai cani di un residente” era stato catturato dai dipendenti di un’associazione, perché fosse riportato nella riserva naturale più vicina. Durante il trasporto era però riuscito a fuggire, da lì la controversia giudiziale.
La tutela nei confronti delle specie protette non è relegabile dentro limiti e frontiere, né è legata a una specifica zona geografica. L’habitat da difendere può infatti estendersi al di fuori dei siti protetti e comprendere le zone popolate dall’uomo. E per le specie che, come il lupo, occupano ampi territori, “la nozione di aree di ripartizione naturale è più vasta dello spazio geografico che presenta gli elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e alla loro riproduzione”. L’area di tutela si estende infatti “allo spazio geografico in cui la specie è presente o si diffonde secondo il suo comportamento naturale”.
D’altra parte, è noto dallo scorso autunno, una deroga è possibile solo in assenza di altre soluzioni, e comunque se non pregiudica la salute della specie.
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