La presidenza della Repubblica sta vagliando alcuni profili del decreto agricoltura, che contiene una serie di passaggi sulla caccia.
Non è ancora comparso sulla Gazzetta ufficiale, e secondo una serie di testate nazionali (Il Foglio la prima a darne notizia) non si tratta di un ritardo tecnico: nel decreto agricoltura, nel quale il governo Meloni ha inserito anche tre passaggi sulla caccia, il Quirinale ha rilevato una serie di incongruenze.
Una riguarda proprio la decisione di trasferire le competenze antibracconaggio dei carabinieri forestali dal ministero dell’Ambiente al ministero dell’Agricoltura; si racconta di dubbi anche su un’altra questione tecnica, ossia l’incorporazione del Sin, Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura, nell’Agea. Resta da capire se la presidenza della Repubblica consideri problematica anche un’altra decisione chiave, ossia il divieto d’installare i pannelli solari nei terreni agricoli.
Al momento non risultano invece rilievi sugli altri due passaggi interessanti per i cacciatori, ossia il potenziamento della struttura commissariale per la peste suina africana e la scelta di coinvolgere nelle operazioni di vigilanza venatoria tutte le associazioni riconosciute dalla legge 157/92.
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