Il cacciatore è il titolo del libro di Saro Calvo che raccoglie memorie di cani, fucili, selvatici e caccia, di albe e di tramonti. Una buona lettura nell’attesa della prossima stagione di caccia.
Il cacciatore è il titolo del nuovo libro di Saro Calvo, cacciatore e scrittore che già tanti lettori della rivista Beccacce che Passione hanno potuto apprezzare leggendo alcuni suoi scritti sulle pagine della rivista. E il sottotitolo Memorie di cani, fucili, selvatici e caccia, di albe e di tramonti già fa intuire la magie e le emozioni che l’autore ha saputo mettere su carta con il suo stile romantico e allo stesso tempo attuale.
Racconti di caccia dunque, in cui è protagonista è sì il cacciatore ma dove hanno uno spazio altrettanto importante la natura e i selvatici che la abitano. Coprotagonisti quindi di un mondo che perpetua la sua magia, capace sempre e comunque di offrire emozioni impagabili che fanno della caccia una passione ardente.
Lo presenta Gianluca Garolini
La presentazione de Il cacciatore è di una firma importante, quella di Gianluca Garolini. Saro Calvo è un amico, un cacciatore e uno scrittore – scrive Garolini. Un uomo capace di trasmettere ancora oggi emozioni in un mondo moderno in cui l’essere umano ormai vive in una sorta di abituale insensibilità, quasi anestesia.
Lui, come cacciatore e scrittore di cose di caccia, lo incontrai solo alcuni anni fa. Aggregato al gruppo dei collaboratori del blog Hunting Spot della Baschieri&Pellagri, col suo lavoro e fin da subito attraverso i suoi scritti fece intendere in modo chiaro ed evidente una grande sensibilità e amore per quella nostra passione venatoria, per quel nostro mito e filosofia di vita che è la vera caccia, la più atavica e umana passione istintiva.
Espressivo, forte, chiaro il suo amore per i cani e la selvaggina – prosegue Garolini. Un uomo sempre più raro in questi tempi in cui i vezzi e le frivolezze hanno sostituito la forza caratteriale autentica degli uomini. E proprio per questo diventa molto difficile oggi, ormai vent’anni dentro agli anni 2000, trovare ancora un giovane cacciatore con sentimenti e purezza di concetto simili. Assai più comune trovarne qualcuno con tali peculiarità un mezzo secolo fa, oggi non è facile, anzi è rarissimo!
Letti i suoi primi racconti, rimasi compiaciuto, sinceramente e piacevolmente sorpreso! Scriveva e trasmetteva l’essenza della caccia, per farla assimilare a tutti, missione difficilissima.
Un sentire di altri tempi
Si tratta di un essere fine, che vive ancora di realtà, di sensazioni forti, di emozioni visive e intellettive di cui non può fare a meno. È palese ed evidente in lui un sentire di altri tempi, è creato di una materia che era di persone fatte d’altra pasta, di un genoma ormai estinto. Eppure Saro è giovane; eppure è proprio così, testimone di una persistenza della più pura passione e della migliore capacità espressiva lessicale e dialettica.
Bella la sua opera, piacerà certamente a chi brucia ancora oggi del sacro fuoco di Diana.
Sono felice di averlo conosciuto – conclude Gianluca Garolini – di essere suo amico e di condividere in questa tarda epoca quei sentimenti, quegli stimoli ed emozioni che hanno nutrito e fatto crescere caratterialmente ed emotivamente i nostri avi, da cui discendiamo e che perpetuiamo nel tempo, cercando di non deludere le loro aspettative e linee di pensiero.
Potete acquista il libro (25 euro) cliccando qui oppure potete contattare direttamente Saro Calvo scrivendo a saca192@hotmail.it.
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