Helia RD è il primo punto rosso di Kahles e di tutto il gruppo Swarovski, di cui l’azienda è parte. Compatto ma senza esagerare, costruito con grande attenzione alla qualità dei materiali, si inserisce da protagonista in un settore in cui la competizione è particolarmente accesa.
Non sarà la più antica azienda ottica ininterrottamente attiva sul mercato, ma Kahles vanta comunque numerosi primati. Il primo dei quali la identifica come la prima ad aver proposto al grande pubblico un cannocchiale di puntamento a destinazione venatoria.
È il 1900 e Karl Robert Kahles presenta la serie di cannocchiali Telorar, in breve declinati in cinque diversi modelli e altrettanti ingrandimenti. Ovviamente fissi. Solo due anni prima lo stesso Karl Robert aveva fondato il marchio, unendo le competenze di due aziende ottiche già operative a Vienna, quella intitolata a Simon Plössl e la Optischmechanischen Werkstätte di Karl Fritsch. L’avventura del fondatore è purtroppo di breve durata perché viene a mancare all’età di soli 42 anni già nel 1908; la direzione del business sarà allora rilevata da sua moglie, Anna Maria, fintanto che i figli Karl ed Ernst non saranno in grado di assumersi responsabilità manageriali. Il primo si dedicherà allo sviluppo tecnologico dei prodotti, il secondo allo sviluppo commerciale del marchio.
Il progresso continua spedito e nel 1926 sarà presentata la serie Helia, il cui nome tuttora identifica i prodotti della serie da caccia. Seguiranno anni difficili. Nel 1939 l’azienda viene nazionalizzata e convertita alla produzione militare per sostenere lo sforzo bellico del Reich; i suoi prodotti andranno a equipaggiare le truppe della Wehrmacht con la sigla CAD. Il 19 febbraio 1945 il polo produttivo viene bombardato dagli alleati e distrutto completamente; sotto le macerie rimarrà anche Karl, un altro momento drammatico della storia di Kahles. Ma la moglie di Karl e il superstite Ernst non si perdono d’animo, ristrutturano l’azienda e già nel 1949 presentano il primo cannocchiale variabile a destinazione venatoria.
Nel 1960 Kahles farà poi parlare di sé per la realizzazione della prima ottica impermeabile, realizzata mediante l’impiego nei suoi punti critici di una serie di anelli O-ring. Successivamente entra in azienda Friedrick, figlio di Karl, e nel 1972 Kahles sarà la prima azienda ad adottare un sistema di trattamento multi-strato delle lenti esposte, portando la trasmissione luminosa al 90%, un valore impensabile solo pochi anni prima. Al pensionamento di Friedrick, non essendoci eredi interessati a proseguire l’avventura imprenditoriale, Kahles viene venduta a Swarovski, che tra il 1974 e il 1977 ne ingloba le attività. Per poi restituirle un destino autonomo nel 1989, come Kahles Gesellschaft, all’interno del Gruppo Swarovski. Dal gennaio di quest’anno il gruppo Swarovski ha deciso di provvedere, anche in Italia, alla distribuzione autonoma del marchio.
Pregi indiscutibili
Nella strategia del gruppo, i prodotti Kahles si vanno a collocare nella fascia intermedia, sotto alla premium saldamente presidiata con il marchio Swarovski. Ma questa collocazione non deve trarre in inganno. Con il nome Kahles, infatti, il gruppo austriaco non spaccia assolutamente articoli mediocri. Anzi, tutte le ottiche Kahles che abbiamo avuto l’opportunità di provare in questi anni hanno dimostrato pregi indiscutibili, associati a un prezzo di vendita ragionevole. Rappresentando un classico esempio in cui il mitologico “rapporto qualità / prezzo” è particolarmente vantaggioso per l’acquirente.
New entry del catalogo e, per la verità, di tutto il gruppo, è il punto rosso Helia RD. Dove RD sta, molto semplicemente, per red dot. Si tratta del classico dispositivo head up, secondo la terminologia anglosassone, compatto e sufficientemente robusto per resistere alle sollecitazioni della caccia nel bosco. Merita un bonus la finestra di traguardo, la cui forma tondeggiante offre una superficie d’osservazione più estesa della media dei prodotti già in commercio. Il punto rosso, del diametro di 2 Moa, è correttamente inciso e dispone di 4 livelli d’illuminazione impostabili manualmente dall’utente. Il circuito elettronico mantiene memoria dell’ultima impostazione e si attiva con i due pulsanti gommati posti sulla sinistra dello chassis.
Non manca la funzione automatica di risparmio energetico che si attiva dopo 3 minuti che l’arma non viene mossa, disponendo il dispositivo in stand-by. Dopo 4 ore provvede invece allo spegnimento del sistema. Nel primo caso sarà sufficiente scuotere l’Helia per riattivarne l’elettronica, nel secondo sarà invece necessario provvedere all’accensione tramite i pulsanti di regolazione. L’alimentazione viene garantita da una batteria CR2032 posta in un cassettino al quale si accede dal lato destro, senza smontare l’ottica. Operazione semplice e veloce. Va aggiunto che all’interno del coperchietto arancione dello strumento è ricavato l’alloggiamento per una batteria di ricambio.
Interessante la regolazione del punto d’impatto, che avviene a passi di 1 Moa tramite due registri micrometrici. Il sistema è denominato EasyClick e fornisce la perfetta percezione dei click della variazione. Un plauso lo meritano il cristallo della lente e i trattamenti superficiali adottati, che restituiscono un’ottima incisione in assenza di riflessi indesiderati.
Il punto rosso di Kahles viene fornito con due codici differenti: 20018, che integra nella confezione una base Picatinny per il più semplice dei montaggi sulla slitta della carabina; 20019, fornito invece di una base che ne permette l’adattamento ad altri sistemi di montaggio.
Scheda tecnica
- Produttore: Kahles
- Modello: Helia RD
- Ingrandimento: 1x
- Dimensioni finestra di traguardo: 26×22 mm
- Dimensione del punto rosso: 2 Moa
- Click di regolazione: 1 Moa
- Alimentazione: batteria CR2032
- Peso: 42 g
- Lunghezza: 55 mm
- Prezzo: 410 euro
- Sito produttore: www.kahles.at
- Distributore: www.swarovskioptik.it / 045 8349069