Nel corso dell’ultima riunione il consiglio dei ministri ha deciso di non impugnare la legge di revisione ordinamentale 2024, che dispone una serie di modifiche alla normativa sulla caccia in Lombardia.
In vigore dallo scorso luglio, le ultime modifiche apportate alla legge che regola la caccia in Lombardia (è la 26/93) resteranno in vigore finché il consiglio regionale non deciderà diversamente: non sospettando profili d’incostituzionalità, il consiglio dei ministri ha infatti deciso di non impugnare la legge di revisione ordinamentale 11/24, che le ha disposte con l’articolo 8.
Sono cinque le modifiche principali; due riguardano i richiami vivi: durante le verifiche possono maneggiarli soltanto i veterinari; e nel patrimonio del cacciatore possono entrare anche quelli feriti a caccia, purché curati e non accecati né mutilati.
In parallelo, le legge dispone che oltre ad ambientalisti e animalisti alla gestione delle oasi di protezione possano partecipare anche Atc, Comprensori alpini e associazioni venatorie; che la permanenza associativa nell’Atc s’estenda anche ai neocacciatori che nel corso della prima stagione si sono fatti accompagnare da persone diverse dai genitori; e che per completare i piani di prelievo degli ungulati si possa andare a caccia sulla neve anche negli Atc di pianura, non più solo nei Comprensori alpini.
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