Rispondendo a un’interrogazione del Movimento 5 Stelle in commissione il ministero dell’Agricoltura si dice fiducioso sull’esito della procedura d’infrazione europea sulla caccia.
Il parere motivato ricevuto negli scorsi giorni «non tiene conto delle modifiche introdotte» con la legge di conversione del decreto salvainfrazioni: pertanto, rispondendo per iscritto all’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle in commissione alla Camera (primo firmatario Alessandro Caramiello; con lui Susanna Cherchi e Sergio Costa), il ministero dell’Agricoltura si dice convinto che «l’interlocuzione con la Commissione europea potrà svolgersi in modo proficuo», e dunque che la procedura d’infrazione sulla caccia potrà ragionevolmente chiudersi con «un esito favorevole» all’Italia.
Delle modifiche normative il governo ha infatti informato immediatamente gli uffici della Commissione europea, «che si sono resi disponibili a un incontro» per valutare «il superamento delle contestazioni»: è già arrivata una valutazione positiva sulla previsione d’identificare le zone umide, nelle quali non si possono impiegare munizioni in piombo, su base cartografica e con apposite tabelle (e, alzate, le sanzioni sono «dissuasive, efficaci e proporzionate»); inoltre la legge già prevede che le disposizioni del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica debbano rispettare le direttive Habitat e Uccelli.
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