Luigi D’Eramo, sottosegretario leghista all’Agricoltura, ha risposto all’interrogazione di Luana Zanella ribadendo che è chiara la natura giuridica dell’Enci, ente di diritto privato.
La responsabilità dei libri genealogici e dei registri anagrafici non modifica la natura giuridica dell’Enci, che resta un ente di diritto privato: lo ribadisce Luigi D’Eramo, sottosegretario leghista all’Agricoltura, rispondendo (lo aveva già fatto a Stefano Vaccari e Alessandro Caramiello, deputati di Partito democratico e Movimento 5 Stelle) all’interpellanza di Luana Zanella, capogruppo di Verdi-Sinistra alla Camera.
È limitato il potere con cui il governo vigila sull’Enci: ha il solo «scopo specifico, limitato e perimetrato di garantire che la sua attività [di gestione] dei libri genealogici e dei registri anagrafici si svolga in [modo] compatibile con l’interesse pubblico»; e solo se qualcuno mette in pericolo la corretta gestione dei libri (ma oggi la situazione è trasparente: l’ultimo controllo, datato 5 ottobre 2023, non ha rilevato anomalie) il governo può procedere a un commissariamento, che altrimenti si configurerebbe come «un atto abnorme e illegittimo».
Nel corso della seduta inoltre D’Eramo ha ricordato a Zanella che la selvaggina d’importazione impiegata per le prove cinofile o l’addestramento cani proviene da allevamenti riconosciuti allo scopo, e dunque è oggetto di controllo sanitario e soggetta a eventuali restrizioni in caso di focolai epidemici.
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