La responsabilità di rendere compatibile la caccia con una corretta gestione della selvaggina migratoria spetta ai singoli Stati membri. La Commissione europea risponde così alla lettera dell’Arcicaccia sul prelievo «diffuso, incontrollato e oggetto di commercio» in alcuni Paesi.
Spetta innanzitutto agli Stati membri far sì che la caccia sia pienamente compatibile con la direttiva Uccelli e dunque con una corretta gestione della selvaggina migratoria. La Commissione europea risponde così alla lettera dell’Arcicaccia che chiedeva una moratoria in quei Paesi in cui il prelievo «è diffuso, incontrollato e oggetto di commercio». Le istituzioni comunitarie possono intervenire solo in un secondo momento, eventualmente aprendo una procedura d’infrazione; è quanto «accaduto per la tortora in Francia e in Spagna».
La Commissione europea sta comunque da tempo lavorando «con gli Stati membri e le diverse parti» per governare al meglio la conservazione dell’avifauna; l’obiettivo è «assicurare la piena attuazione delle direttive comunitarie».
Dell’Arcicaccia si è molto discusso nelle ultime ore: il nuovo statuto la inserisce infatti tra gli enti di terzo settore. Chissà se cambierà qualcosa nei rapporti con la politica italiana e internazionale.
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