Fratelli d’Italia chiede di sospendere controllo del colombaccio in Emilia Romagna

Fratelli d’Italia chiede di sospendere controllo del colombaccio in Emilia Romagna
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Priamo Bocchi e Marta Evangelisti, consiglieri di Fratelli d’Italia, chiedono alla giunta che governa l’Emilia Romagna di sospendere il piano di controllo del colombaccio, mantenendolo in vigore solo per il piccione.

Dopo la Lega a Roma, Fratelli d’Italia a Bologna: crescono le pressioni del centrodestra contro il piano quinquennale di controllo del colombaccio in Emilia Romagna.

Alla giunta de Pascale i consiglieri Priamo Bocchi e Marta Evangelisti chiedono addirittura di sospendere l’attuazione del piano, mantenendolo in vigore soltanto per il piccione «responsabile della maggior parte dei danni all’agricoltura».

Per Bocchi ed Evangelisti il prelievo e l’abbattimento dei colombacci «nel periodo di cova e allevamento della prole rischiano di falcidiare la popolazione senza benefici significativi per l’agricoltura» e con un danno per la caccia che, scrivono, sarebbe meglio potenziare aumentando il carniere o il numero di giornate. Il colombaccio resta infatti «un’importante risorsa faunistica».

Ammesso che i dati siano attendibili, si chiude l’interrogazione, Fratelli d’Italia vuole sapere se davvero 240.000 euro di danni in otto anni, ossia 30.000 euro l’anno, giustificano un piano straordinario di controllo come quello in vigore dallo scorso autunno.

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