La Franchi food academy nasce per dare nuove prospettive a un prodotto, la carne di selvaggina, che soffre di un retaggio culturale negativo. Guardata con sufficienza dall’alta cucina e bistratta dalla cucina popolare, solo di recente si è ripresa il posto che le compete nell’ambito della gastronomia. Anche grazie alla Food academy di Franchi, che ne valorizza le qualità con un network di professionalità che amano la buona tavola
Franchi Food Academy è un’iniziativa fondata dallo storico produttore di armi per la valorizzazione delle carni di selvaggina; in definitiva, la promozione della caccia sostenibile e del consumo responsabile e corretto di tutti i suoi prodotti. Nata nel 2015 per strappare questa ricchissima materia prima al retaggio culturale dominante, si concretizza nelle tante occasioni di promozione che l’Academy svolge sul territorio. E si esalta in un sito: molto ben fatto, ogni appassionato vi può trovare ispirazione e suggerimenti utili al miglior utilizzo della materia prima.
Se ben trattata in ogni fase della filiera (dall’abbattimento all’eviscerazione, dalla frollatura alla macellazione), la carne dei selvatici oggetto di prelievo venatorio è ottima: permette la realizzazione di ricette originali ed è ricchissima in termini nutrizionali e complessità di sapori. Ben diversa dai salmì e dagli stufati del passato e prossima ai dettami della gastronomia moderna, che privilegia cotture brevi e l’accoppiamento con ingredienti innovativi, al limite anche esotici.
Le risorse della Franchi Food Academy
Il sito è articolato in un’ampia proposta di ricette divise tra antipasti, street food, primi e secondi, proposte in italiano, inglese e spagnolo. Un efficace motore di ricerca permette di filtrarle in base a varie chiavi tra cui, la più importante, quella relativa al selvatico oggetto della preparazione. Le proposte presentate sono frutto della collaborazione di un network internazionale di professionisti e appassionati della buona tavola che ha ovviamente il suo fulcro in Italia ma si arricchisce delle tradizioni proprie di culture gastronomiche differenti, dall’America del Nord all’Europa settentrionale.
Iris Rossi, responsabile del progetto e figlia di ristoratori, grazie alla Franchi Food Academy ha ridato vita a una passione, quella della cucina, inquadrandola in un progetto che, accanto alla valorizzazione delle carni di selvaggina, si propone di contribuire al recupero delle tradizioni gastronomiche. In occasione di una Franchi Experience, dove ho provato la carabina bolt action Horizon Varmint Black Synt, mi ha proposto una merenda del cacciatore che può ben rappresentare una moderna idea di picnic anche per coloro che non siano necessariamente legati al mondo della caccia. Un menu semplice, sia da cucinare sia da trasportare, quindi molto adatto ai tempi moderni, che esalta la condivisione e la socialità all’aria aperta, così necessarie in questi tempi di restrizioni e distanziamenti.
Una proposta veloce e gustosa
Ecco la proposta di Iris:
– fregola con datterini, feta e tartare di capriolo: un piatto alla ricerca di nuovi abbinamenti di sapori che esalta la voglia di sperimentazione;
– hummus di ceci, con pomodori secchi e straccetti di capriolo: antipasto che si ispira alle tradizioni gastronomiche libanesi;
– bocconcino di zucchina leggermente grigliata con caprino e bresaola di cinghiale;
– insalata di fagiano con julienne di carote e peperoni grigliati: rivisitazione della classica e fresca insalata di pollo;
– ciaccia bianca con rost beef di daino sotto sale.
Queste e molte altre idee sono disponibili sul sito della Franchi Food Academy; indispensabile strumento per parlare anche a chi non è cacciatore e far entrare la carne di selvaggina nella cucina di tutti i giorni. Uno strumento moderno per la promozione della caccia e restituirle quella legittimazione necessaria perché ci sopravviva.