Attrazione o fidelizzazione, questo è il dilemma. Su questo sottile confine – intellettuale ma non troppo – ci si accapiglia per qualcosa che va oltre il doveroso rispetto delle regole. Ci si gioca la coerenza personale, il rispetto dell’etica che il cacciatore si è dato e, non ultima, l’efficacia dell’azione di caccia e quindi il rispetto del piano di prelievo. Un tema fondamentale quando si parla di caccia di selezione. Lo affrontiamo provando i fidelizzanti Vitex.
La teoria ci indica che si può distinguere tra foraggiamento attrattivo, dissuasivo e di sostentamento. Se quest’ultimo è vietato dalla legge e ne è severamente punita la pratica, il primo con la legge 221/15 è stato oggetto di un’apertura limitatamente alla specie cinghiale in attività di controllo e, successivamente all’interpretazione dell’Ispra (protocollo 11687), anche alla caccia di selezione; diverse Regioni hanno recepito questi pronunciamenti integrandoli nelle proprie leggi.
Perché il foraggiamento attrattivo non sconfini in quello di sostentamento – fattispecie che si concretizza quando sia in grado di mutare in maniera significativa l’offerta trofica per il selvatico – l’Ispra ha stabilito dei limiti sia nella quantità di alimento da utilizzare (un chilogrammo di mais al giorno) sia per i punti di foraggiamento (non più di uno per 50 ettari del territorio oggetto di gestione). La fornitura di alimento può essere praticata solo nel periodo consentito di prelievo e fino al raggiungimento del piano autorizzato.
Per rafforzare l’efficacia di questa pratica vengono utilizzati, in aggiunta al mais o altri alimenti eventualmente autorizzati, i cosiddetti attrattivi che molta fortuna riscuotono tra i cacciatori.
Attrazione vs fidelizzazione
Nel parlarne parto da una premessa: gli attrattivi non sono strumenti miracolosi ed evidentemente non hanno la capacità di creare la fauna dove è assente. Se utilizzati nella maniera corretta, per esempio creando una governa per cinghiali là dove la loro presenza è documentata, aiuteranno ad aumentare l’efficacia dell’azione di caccia. Mi sono confrontato sul tema con Pierino Fabris, uno tra i maggiori conoscitori del tema, già titolare di Vitex Italia (azienda specializzata nella commercializzazione di attrattivi/fidelizzatori). Il distributore Ziboni Technology mi ha fornito l’attrezzatura per costituire un sito in un’area vocata alla presenza del cinghiale oltre che del capriolo e del cervo.
Fabris per i prodotti Vitex preferisce parlare di fidelizzanti più che di attrattivi; con i secondi si lavora “oggi per domani”, con tutta l’aleatorietà del caso, con i primi si fidelizza la fauna a un sito che – grazie anche all’imprinting indotto dalle scrofe ai piccoli nei primi mesi di vita – potrà essere attivo e frequentato per generazioni.
Vitex dispone di una gamma di prodotti estremamente ampia, consultabile tramite il sito. Per questa esperienza mi ha fornito tre preparati: il catrame vegetale di pino svedese nella formulazione Scroliq (in bottiglia da 1.250 millilitri), il fidelizzante all’aroma di pesce Fishvit (in bottiglia da 5 litri) e il sale Scrosel (barattolo da 25 kg). E mi ha guidato nella realizzazione della governa.
In pratica
In via preliminare ho individuato un’area di ecotono (l’ambiente di transizione tra prato e bosco) posizionata a circa 100 metri da un punto di sparo attrezzato per l’occasione e dal quale sono in grado di dominare anche una sorgente, molto frequentata. Qui ho spalmato il catrame vegetale sul tronco di un albero, mediante una spatola, così da creare un grattatoio; le caratteristiche naturali del catrame vegetale gli conferiscono una forte azione antiparassitaria. A pochi metri ho successivamente preparato la governa disperdendo circa mezzo chilogrammo di sale su un’area di un metro quadrato e, nelle vicinanze, il chilogrammo consentito dalla legge di mais aromatizzato con il Fishvit (mescolato in percentuale del 2% sul peso del mais qualche giorno prima dell’utilizzo).
Una volta che l’area è stata frequentata da un branco di cinghiali che gravitano nella zona, l’ho regolarmente rifornita di alimento. Per il sale sono stato parco già dalla prima pioggia; l’umidità ha infatti permesso alla sostanza di sciogliersi nella terra garantendo un approvvigionamento costante.
C’è voluta circa una settimana prima che la governa fosse attiva ma, già a breve distanza di tempo dalla sua creazione, hanno iniziato a gravitarvi molteplici specie, alcune per rifornirsi di alimento (cinghiali, fagiani, cornacchie), altre per reperire il sale disperso sul terreno (prevalentemente gli ungulati). Perseverando nel trattam
ento sono riuscito a portarvi con frequenza quasi giornaliera il cinghiale, spesso anche in orario venatorio. Per rafforzare il funzionamento del punto di attrazione – soprattutto in periodo in cui non è possibile provvedere alla sua adeguata manutenzione – è possibile creare su un albero una vera e propria salina.
Credo sia inutile aggiungere che, per operare, è comunque opportuno richiedere l’autorizzazione al proprietario del fondo di cui, non dimentichiamolo, siamo collaboratori nella gestione della fauna ma possiamo anche essere, se malvoluti, ingombranti ospiti.
I fidelizzanti Vitex: chimica naturale
Due anni fa la Ziboni Technology di Bergamo ha concluso un accordo con Vitex France, proprietaria del marchio e azienda leader nel settore di fidelizzanti alimentari per ungulati, per la distribuzione dei prodotti a marchio Vitex sul mercato italiano. È quindi Ziboni, con la sua Divisione tecnofauna, che oggi gestisce i prodotti che Pierino Fabris ha fatto conoscere al mercato nazionale.
Pietro Ziboni, il fondatore, già nel 1974 intuì che tradizione venatoria e salvaguardia del patrimonio faunistico potevano coesistere solo se uniti dal rigoroso ponte della ricerca scientifica. L’azienda oggi è attiva in tutti i campi della gestione faunistica (dalla fornitura dei seminativi per i miglioramenti ambientali alle altane), alla prevenzione dei danni e al contenimento della fauna selvatica (recinzioni elettrificate, dissuasori acustici e visivi), dal fototrappolaggio alla ricerca scientifica (radiotracking, attrezzi per catture, strumenti per rilevazioni biometriche). Oltre, ovviamente, alla distribuzione dei fidelizzanti Vitex.
Fototrappolaggio: l’osservazione della governa
Per documentare l’andamento della governa ho utilizzato una foto-video trappola di Boskoncam, anche questo un marchio distribuito da Ziboni Technology. Dispone di un sensore di attivazione in grado di fornire un ottimo tempo di risposta; fornisce immagini e video ad alta risoluzione, a colori di giorno e in bianco e nero al buio. Fornisce tutte le possibili opzioni di programmazione; il menu può essere protetto da password sia per salvare l’operatività del dispositivo sia a fini di tutela della privacy. Nel catalogo Zibony sono disponibili anche fototrappole dotate di sistema di trasmissione wi-fi dei file.
La scheda tecnica della fototrappola Boskon Scout HD Cam
Produttore: Boskon
Modello: Scout HD Cam
Risoluzione: 18 Mp
Funzionalità: foto e video (1080p Full HD)
Audio: sì
Angolo di campo: 62°
Tempo di attivazione: 0,6”
Led infrarossi: 44 invisibili 940 nm
Schermo: Lcd 2” a colori
Alimentazione: 12 batterie AA o alimentatore esterno
Peso: 310 g (senza batterie)
Dimensioni: 145x114x70 mm
Prezzo: 158,60 euro
Sito produttore
Distributore: Ziboni Technology
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