La Federcaccia fa sapere che nella bozza che ha visionato il calendario venatorio della Calabria non dispone il posticipo dell’apertura della caccia al 2 ottobre.
Le anticipazioni che le associazioni animaliste stanno facendo circolare «non corrispondono alla realtà», e hanno «il solo scopo di ingenerare confusione e indignazione nel mondo venatorio»: con una nota la Federcaccia smentisce la notizia che in Calabria l’apertura della caccia a quasi tutte le specie (esclusi soltanto corvidi, colombaccio e cinghiale) slitterà al 2 ottobre, e che nell’elenco delle specie cacciabili non ci saranno tortora, combattente, moriglione, pavoncella e moretta.
La motivazione per cui può esporsi è doppia: la giunta regionale non ha ancora approvato il calendario (e, nota la Federcaccia, a questo punto sarebbe bene che si sbrigasse: non ci sarebbe più pericolo di equivoci o di fraintendimenti); e la bozza esaminata dalla Consulta faunistico-venatoria regionale non prevede né slittamenti né divieti di questo genere.
Alla Regione semmai la Federcaccia chiede la rettifica delle prescrizioni Vinca nei paragrafi non giustificati da motivazioni tecnico-scientifiche; in ogni caso quanto previsto in quel documento si applica soltanto nelle Zps e Zsc, non nell’intero territorio a caccia programmata.
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