La Federcaccia s’appella al Consiglio di Stato contro la chiusura anticipata della caccia al tordo in Calabria.
«Sconcertante e inaccettabile»: per definire l’ordinanza con cui il Tar ha disposto la chiusura anticipata della caccia al tordo in Calabria (non più il 30, ma il 9 gennaio sia per il tordo bottaccio sia per il tordo sassello sia per la cesena) la Federcaccia non usa termini diplomatici.
È quasi inevitabile la decisione conseguente: mandato agli avvocati Alberto Maria Bruni e Biagio Di Vece perché presentino appello al Consiglio di Stato. Per Giuseppe Giordano, presidente regionale e vicepresidente nazionale della Federcaccia, «il Tar non può sostituirsi alla Regione, né ritenere vincolanti il parere Ispra, il documento Key concepts per la migratoria e l’Atlante europeo delle migrazioni».
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