Marco Bruni, presidente regionale della Federcaccia Lombardia, chiede alla maggioranza di ritirare o quantomeno modificare l’emendamento che assegna ad Atc e Comprensori alpini il potere di stabilire sanzioni nei confronti di chi infranga i regolamenti interni.
Rischia di creare «disparità enormi», e non è sostenibile giuridicamente: Marco Bruni, presidente della Federcaccia Lombardia, chiede dunque alla maggioranza di ritirare l’emendamento (l’ha proposto Claudio Zamperini; e l’ottava commissione consiliare l’ha già approvato col voto favorevole di Fratelli d’Italia, Lega e Partito Democratico – astenuto il Movimento 5 Stelle, contraria la sola Forza Italia) che attribuisce ai comitati di gestione di Atc e Comprensori alpini la facoltà di redigere regolamenti con allegata la sospensione dell’attività di caccia, da uno a settanta giorni, per chi li infranga.
Per Bruni si tratta di «un emendamento assurdo», peraltro non condiviso con le associazioni venatorie: il codice civile non consente a «enti privati con finalità pubbliche, come Atc e Comprensori alpini, di togliere il diritto di caccia a chi ha pagato una tassa nazionale e una regionale»; e genererebbe il caos l’aggiunta di altri cinquantaquattro regolamenti («tanti sono Atc e Comprensori alpini») agli undici provinciali già esistenti.
L’unica soluzione alternativa è modificare l’emendamento Zamperini così da eliminare i regolamenti provinciali, e introdurre un unico regolamento regionale per la caccia agli ungulati e alla tipica alpina; ad Atc e Comprensori resterebbe il potere di comminare le sanzioni, ma non di stabilirle.
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