Le osservazioni di Federcaccia e Arcicaccia alla bozza di calendario venatorio della Campania

Federcaccia e Arcicaccia osservazioni alla bozza di calendario venatorio della Campania: due quaglie in prato fiorito
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Con una lettera all’assessore Nicola Caputo la Federcaccia e l’Arcicaccia della Campania hanno formulato una serie d’osservazioni alla bozza di calendario venatorio regionale.

Oltre a chiedere di cancellare tutte le notazioni tecniche, da tenere nascoste fino alla delibera definitiva nei passaggi in cui si discosterà dal parere dell’Ispra, nella lettera che hanno inviato all’assessore Nicola Caputo la Federcaccia e l’Arcicaccia della Campania (le rappresentano i presidenti locali Modestino Bianco e Luigi Botta) hanno formulato una serie d’osservazioni puntuali alla bozza di calendario venatorio regionale.

Le principali riguardano le date d’inizio e di fine stagione: Federcaccia e Arcicaccia chiedono che si possa cacciare la quaglia in preapertura il 14 e il 18 settembre; che tra le specie cacciabili entrino il combattente (21 settembre-30 ottobre) e, in caso d’approvazione del piano di gestione nazionale, la pavoncella: che la caccia agli acquatici, moriglione compreso, resti aperta dalla terza domenica di settembre all’ultimo giorno di gennaio.

Tesserino digitale, controllo faunistico

A queste s’aggiungono tre richieste diverse: per la Federcaccia e l’Arcicaccia bisogna, tranne che per le specie il cui piano di gestione nazionale obbliga a rendicontare immediatamente gli abbattimenti, eliminare l’obbligo d’impiegare il tesserino venatorio digitale per la preapertura e per la caccia a febbraio; spostare dall’8 al 31 gennaio la chiusura della caccia ai turdidi anche nelle aree contigue al Parco nazionale del Vesuvio; ridurre il numero minimo di bioregolatori (non la metà della squadra: basta un solo componente) che devono prendere parte alle operazioni di controllo faunistico con la tecnica della girata.

L’ultima punto ha a che fare con la preapertura a colombaccio, gazza e ghiandaia, ed è problematico: la Federcaccia e l’Arcicaccia chiedono infatti di spostare la chiusura dal 15 al 21 gennaio; è fallace però il calcolo dell’arco temporale massimo previsto dalla normativa: non incidono, come si pretende, i dieci giorni di sospensione a fine settembre, il periodo si calcola complessivamente dal primo all’ultimo giorno di caccia.

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