La Federcaccia ritiene fuorviante il modo in cui, anche sulla stampa nazionale, le associazioni animaliste hanno commentato il rapporto dell’Ispra sull’abbattimento d’avifauna selvatica tra il 2017 e il 2023.
Quella dell’Ispra è «un’iniziativa corretta»; ma le «speculazioni improbabili di alcuni media» (cita Repubblica e La Stampa) «e delle associazioni animaliste ne falsano il significato»: è chiara la posizione della Federcaccia sul rapporto che, sulla base dei tesserini venatori, calcola l’ammontare dell’abbattimento d’avifauna selvatica tra il 2017 e il 2023.
Senza pesare i dati con lo sforzo di caccia e soprattutto con l’ammontare delle popolazioni, sostengono la Federcaccia in una nota ufficiale e in un video il suo presidente nazionale Massimo Buconi, si rischiano interpretazioni fuorvianti: ecco dunque commenti «di stampo ideologico anticaccia», paragoni «ridicoli con le popolazioni umane», termini «catastrofici come “strage” e “massacro intollerabile”, che di scientifico non hanno nulla e cercano solo di suscitare [una reazione] emotiva».
«Prelievi esigui» in proporzione
La Federcaccia sottolinea che invece i prelievi sono «esigui» se confrontati all’entità delle popolazioni selvatiche, e che il numero di uccelli abbattuti a caccia è un riflesso delle presenze: a prelievi ingenti corrispondono popolazioni numerose; peraltro uno studio presentato al XXI congresso nazionale d’ornitologia (settembre 2023) calcola nell’1,84% l’incidenza media del prelievo venatorio, «dato che azzera le speculazioni infondate del mondo animalista».
Allo stesso tempo la Federcaccia concorda con la richiesta che l’Ispra rivolge alle Regioni: ci vogliono maggior precisione nella raccolta e nell’invio dei dati, considerato che oltre a consentire di stimare i quantitativi totali di selvaggina abbattuta, «elemento fondamentale per la gestione faunistico-venatoria», se pesati con lo sforzo di caccia «i prelievi possono dare informazioni importanti sulle tendenze delle varie specie».
Per rendere ancora più fluide la trasmissione, la rendicontazione e l’analisi, dunque la Federcaccia si dice disposta a far collaborare con le istituzioni il proprio Ufficio studi e ricerche, che in questi giorni sta monitorando la migrazione del tordo bottaccio.
Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.