La grande diffusione del cinghiale e la tradizione atavica di alcuni Paesi del Mediterraneo che lo cacciano spinge l’industria a proporre armi e munizioni dedicate al cinghiale anche nelle versioni storiche per la canna liscia. Se poi il futuro riserverà ancora un ampio spazio a questa tipologia di caccia non è dato sapere, ma l’oggi dice che un fucile slug e una buona cartuccia a palla in calibro 12 rappresentano ancora un’ottima accoppiata per insidiare il suide. Per questo motivo siamo andati a provare un fucile dedicato, l’SLX 600 Slug della FAIR, azienda che non finisce di stupirci positivamente per il rapporto qualità / prezzo dei suoi prodotti.
A fare capolino
L’estetica è quella di un fucile slug, che peraltro ricorda molto da vicino quella di un fucile dalle canne molto corte dedicate alla beccaccia; per ovvi motivi gli equilibri formali risultano sbilanciati, ma riusciamo comunque ad apprezzare una certa gentilezza di forme. Il pregio maggiore di queste armi risiede nella compattezza e nella loro maneggevolezza, due doti che emergono quando il cacciatore si trova a operare nel folto di un bosco o non vuole portare con sé una massa importante o ingombrante.
I due lati di bascula, realizzata in acciaio 16 trilegato ricavata da un massello forgiato, cementata e temprata con finitura argento vecchio per cromatura, presentano una delicata incisione, eseguita a laser e definita dall’azienda “a triplice profondità”, a tema; possiamo infatti osservare una testa di cinghiale che fa capolino da un rametto e su uno sfondo rappresentato da montagne e alberi. Il tutto è molto lieve, quasi tratteggiato; a voler essere pignoli non si obietta quasi niente circa l’incisione quanto l’espressione del cinghiale, che non sembra quella bestia feroce che spesso vogliamo dipingere. Attenzione, però; sul campo le cose vanno diversamente e alcuni esemplari ispirano tutto meno che la serenità e la fiducia istintiva. L’incisione è completata da alcuni riccioli e festoni che si estendono nella porzione anteriore dei due lati di bascula. La scritta “FAIR” fa capolino nella parte posteriore della stessa, quasi defilata e nascosta in un ciuffo di vegetazione. I perni cerniera, come da tradizione FAIR, sono bombati e incisi. Più articolato il petto di bascula: accanto ai riccioli e ai festoni che adornano la scena, si trova l’incisione di un bel maschio di capriolo, anch’esso tratteggiato, ma ben riconoscibile. Poco sopra, la sigla identificativa dell’arma (SLX 600) e il simbolo aziendale, due anatre in un ovale in bassorilievo. Per esprimere un concetto già ricordato in occasione delle prove dei fucili da tiro della Casa, non è certo possibile cambiare il logo per un fucile specifico, ma due anatre su questo fucile onestamente sono poco appropriate. Per fortuna che il resto del fucile è convincente, eccome se lo è. Nella fossetta che accoglie la parte metallica della croce dell’astina all’apertura del basculante si nota la scritta “100% Italian Made”, una giusta rivendicazione della paternità nostrana. La zona di congiunzione fra la parte lignea del calcio e quella metallica della bascula è piuttosto classica, ma ben fatta, così come l’incassatura nelle altre parti dell’arma. La chiave di apertura, brunita come il resto della minuteria, presenta una leggera incisione sulla sua superficie e una palmetta traforata a quattro fori che offre una buona superficie di appoggio alla falange del pollice; il cursore della sicura si trova dove ci si aspetta che sia, vale a dire sulla codetta di bascula. Incorpora il comando per l’inversione dei cani, ottenibile grazie a un cursore godronato perpendicolare al primo. Le dimensioni del comando sono buone e facilmente azionabili senza risultare ingombranti; l’unico appunto che si può muovere è la mancanza di un punto di vernice rossa per evidenziare la canna che spara per prima. Sono dettagli che possono migliorare, ma che non inficiano minimamente le prestazioni balistiche. Il numero di matricola è osservabile quando si apre il basculante, agendo sulla chiave di apertura. Il ponticello, inciso nella sua faccia ventrale, è di forma classica (ovale), piuttosto ampio; il dettaglio non è da poco, se pensiamo alle lunghe attese alla posta, quando l’inverno ci suggerisce di indossare un paio di guanti. All’interno un monogrilletto selettivo dorato; su richiesta è possibile disporre del classico bigrillo ma, onestamente, su questa tipologia di arma non se ne ravvede la necessità.
Sapore caldo
Passando alla calciatura, FAIR non recede dai suoi propositi e adotta una calciatura in noce europeo con disegno ergonomico da caccia; concordiamo assolutamente con tale scelta, dal momento che siamo estimatori del caro, vecchio buon legno di noce, così caldo anche quando non particolarmente venato come l’esemplare in prova. Il fucile è concepito per un utilizzo reale sul campo di caccia; e a un fucile che può, e deve, sopportare con il sorriso sulle labbra (canne e calcio) spine e rami, non si può rimproverare niente. La LOP è settata a 368 millimetri, per un’imbracciata rapida e istintiva; le altre misure di piega al tallone e al nasello sono rispettivamente di 58/60 millimetri e di 36/38 millimetri. Il calciolo è realizzato in gomma antiolio a doppia ventilazione, scelta giusta per mitigare il secco rinculo delle cartucce a palla. L’impugnatura è ovviamente a pistola, di foggia ampia e aperta; la presa da parte della mano forte avviene con naturalezza e il dito indice va a cadere sul grilletto senza difficoltà. Lo zigrino è eseguito a laser con passo fine e viene definito a doppio grip di presa: alla prova pratica si può dire che offre un buon grip e non risulta fastidioso per il palmo delle mani. È già ampiamente sufficiente. Decisamente vezzosa e civettuola l’astina, che termina nella sua parte apicale con un becco d’oca; questo particolare contribuisce e non poco a snellire l’SLX 600 Slug. Ottima la superficie di appoggio per la mano debole che sorregge l’astina. Molto più tradizionale il sistema che sgancia l’astina stessa; si tratta di un comando a pompa che si aziona tramite un’unghia metallica annegata in uno scasso del legno sulla parte ventrale. Il tutto funziona bene e senza dover infilare con difficoltà il dito nello scasso ligneo; potrebbe però essere rifinito con maggiore cura.
Le canne, lunghe 55 centimetri, sono realizzate in acciaio UM/8 HD40, e non sono testate steel shot; pesano circa 1,05 kg. Interessante la scelta per i valori di strozzatura fissa; cilindrico per la prima canna (inferiore) e tre stelle per la seconda canna, superiore. Nessun problema con le moderne palle, che spesso e volentieri si possono sparare anche con canne strozzate sino al valore massimo (una stella). Per questioni di sicurezza verificate comunque sempre che la cartuccia a palla scelta sia idonea all’utilizzo con canne strozzate. I tubi sono uniti nel monobloc di culatta e nei pressi della volata. L’arma è camerata magnum (camera di 76 millimetri di lunghezza); la bindella superiore, assenti i bindellini laterali, definita Combi, è zigrinata anti riflesso con andamento conico (da 12 a 8 millimetri) e presenta la predisposizione per l’attacco dell’ottica o di un punto rosso. Si estende per poco più di un terzo della lunghezza complessiva delle canne, per poi riprendere sotto forma di una rampa che reca il mirino terminale in fibra ottica di colore rosso e con regolazione millimetrica. Sulla bindella è presente invece la tacca di mira fissa con inserto in fibra ottica di colore giallo.
Un classico
Quando si parla di FAIR non si scappa dalla soluzione già descritta più volte; la chiusura è affidata a un tassello basso di grandi dimensioni che si impegna su un doppio rampone del monobloc, non passante il fondo di bascula. È la cosiddetta chiusura gardonese, indistruttibile, di semplice concezione ma non per questo inaffidabile. Non siamo in presenza di voli pindarici nel campo dell’ingegneria applicata alle armi, ma l’SLX 600 Slug non appartiene alla categoria di fucili che devono mostrare tali soluzioni avveniristiche o di pregio. Apprezzabile il sistema di foratura denominato X-Cones, per via del cono di raccordo piuttosto lungo (tra i 15 e i 20 centimetri) che assicura una riduzione del rinculo e permette di portare efficacemente la rosata. Gli estrattori sono manuali a grande sviluppo. Le batterie presentano molle a spirale e cani con sistema di doppia monta di sicura. I perni cerniera, come in tutti i fucili FAIR sono intercambiabili, al fine di garantire una durata infinita della vita operativa dell’arma.
LA SCHEDA
- Produttore: FAIR
- Modello: SLX 600 Slug
- Tipo: fucile da caccia a canne sovrapposte
- Chiusura: tassello trasversale di grandi dimensioni su doppio rampone non passante
- Calibro: 12
- Lunghezza canne: 550 mm
- Estrattori: manuali a grande sviluppo
- Strozzatori: strozzature fisse (prima canna cilindrica e seconda canna con strozzatura tre stelle)
- Bindella: combi zigrinata antiriflesso con andamento conico (12-8 mm)
- Grilletto: monogrillo selettivo dorato
- Sicura: cursore a slitta sulla codetta di bascula con comando per l’inversione dei cani
- Calciatura: a pistola, in noce europeo finito a vernice lucida con disegno ergonomico da caccia; calciolo in gomma antiolio a doppia ventilazione e astina a becco d’oca
- Finitura: cromatura effetto argento vecchio con incisioni eseguite a laser a triplice profondità su fianchi e petto
- Peso: 2.800 grammi
- Prezzo: 1.637 euro
- Info: www.fair.it / 030 8610179
- www.tfc.it / 030 8983872