Dopo tre anni l’Europa riduce le restrizioni alla caccia alla tortora nell’areale occidentale.
Dopo tre stagioni (erano in vigore dal 2021), si riducono le restrizioni europee alla caccia alla tortora nell’areale coperto dalla rotta occidentale: nel corso della 24ª riunione il comitato Nadeg, ossia il gruppo d’esperti che studia l’applicazione delle direttive sulla natura, ha deciso di consentire l’abbattimento di 132.000 esemplari; rispetto alla Spagna, preponderante, e alla Francia, all’Italia resta una quota residuale.
In tre anni le restrizioni alla caccia hanno consentito alla popolazione di tortore di crescere del 40,5%: le 615.000 nuove coppie nidificanti hanno portato il totale a 2,13 milioni, il dato più alto dal 2019.
La decisione ha aperto il dibattito in Europa, anche al di fuori dell’Unione (si sa, le specie migratrici non considerano i confini politici): della vicenda s’è interessato anche The Guardian al quale per farne capire l’importanza Massimo Buconi, presidente nazionale della Federcaccia, ha paragonato la preapertura alla tortora «alla prima giornata del campionato di calcio».
Spagna, Francia e Italia non potranno limitarsi ad aprire la caccia: dovranno infatti pianificare un monitoraggio accurato della specie, e intraprendere misure di gestione e di ripristino degli habitat.
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