In vista delle elezioni europee del 26 maggio 2019, la Cabina di regia del mondo venatorio ha diffuso un manifesto in sei punti.
Riconoscimento del ruolo della caccia, collaborazione con gli agricoltori, fari puntati sulle prossime sfide: si delinea su questi tre aspetti il manifesto del mondo venatorio per le prossime elezioni europee. Le associazioni riunite nella Cabina di regia hanno preparato un documento in sei punti, con il quale chiedono “impegni precisi e fatti concreti” alle forze politiche italiane che corrono per i 76 seggi del parlamento europeo.
Si chiede innanzitutto di riconoscere il ruolo del cacciatore come gestore del territorio e presidio della biodiversità. Il cacciatore è fondamentale nel creare, conservare e ripristinare l’ambiente naturale, valorizzare le aree abbandonante ed eradicare le specie alloctone. La cabina di regia del mondo venatorio ne reclama un esplicito riconoscimento pubblico.
Chi si candida alle prossime elezioni europee deve poi far sviluppare la filiera della carne di selvaggina, nella quale il cacciatore è figura insostituibile. Nel manifesto si sottolinea peraltro l’impatto economico della caccia, pari a 7,3 miliardi di euro e a circa lo 0,44% del Pil. Federcaccia, Arcicaccia, Enalcaccia, Anuu, Libera Caccia, Italcaccia, Eps e Cncn si dicono quindi pronte a collaborare col mondo agricolo per migliorare la gestione del territorio. E infine tengono l’attenzione alta sulle prossime sfide che attendono la politica comunitaria. Chi vuole governare l’Unione europea nel quinquennio che viene non può prescindere da una riflessione approfondita sulla gestione dei carnivori, sulle munizioni in piombo, sulla microplastica, sulla politica agricola comune. E ovviamente, tema sentitissimo e trasversale nel mondo della caccia, sui key concept della migratoria.