A poche ore dalle elezioni europee la Face invita i cacciatori ad andare a votare.
È un momento decisivo per il futuro della caccia e della biodiversità in Europa, e il prossimo parlamento potrà essere chiamato a prendere «scelte cruciali»: la Face, la Federazioni delle associazioni venatorie continentali, invita dunque i cacciatori ad andare a votare; altrimenti, considerato che spesso alle elezioni europee l’affluenza oscilla intorno al 50%, per alcune minoranze organizzate sarà più facile incidere, ed eleggere forze esplicitamente anticaccia.
Sarebbe un problema non irrilevante: circa l’80% delle regole che riguardano i cacciatori («inclusi tempi di caccia e specie cacciabili; l’utilizzo del suolo; la tutela della biodiversità; la gestione delle specie invasive; la risoluzione dei conflitti tra fauna e attività antropiche; la normativa su armi e munizioni) arriva da Strasburgo e da Bruxelles.
Sono due i temi principali sui quali secondo la Face il nuovo parlamento europeo dovrà subito concentrarsi: la gestione dei grandi carnivori, soprattutto del lupo, il cui stato di protezione si può valutare di ridurre; e l’impatto della politica agricola comune post-2027 sulle popolazioni di piccola selvaggina.
La Face lavorerà perché anche nella prossima legislatura si ricomponga l’intergruppo Biodiversità, caccia e cultura rurale, che esiste fin dal 1985; nel 2019-2024 si sono iscritti centodiciassette eurodeputati, ben ventisette dei quali di nazionalità italiana; cinque di loro (Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi e Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia; Susanna Ceccardi e Rosanna Conte della Lega) fanno parte dell’elenco dei quaranta candidati che hanno firmato il manifesto della cabina di regia del mondo venatorio.
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