La Federcaccia Lombardia chiede al governo d’aumentare la durata della stagione per la braccata: sarebbe sufficiente passare da un trimestre a un quadrimestre.
Per diminuire il numero dei cinghiali sul territorio non è sufficiente stabilire un piano di prelievo teoricamente adeguato, visto che con la normativa attuale «siamo già al limite dello sforzo di caccia»: finché non cambiano le regole d’ingaggio – il sottosegretario La Pietra ha detto che il governo sta valutando un intervento -, e dunque finché la durata della stagione per la braccata resta costretta in un trimestre, «non possiamo fare di più».
È chiara la posizione di Lorenzo Bertacchi, presidente della Federcaccia Lombardia, che chiede alla politica che data l’emergenza peste suina africana al periodo per la caccia collettiva s’aggiunga almeno un mese (erano due nelle intenzioni di Mario Draghi poco prima che il suo governo cadesse e così finisse la diciottesima legislatura).
Con un solo mese in più si stima che in Lombardia il numero d’abbattimenti salirebbe del 20%. In caso contrario si resterà lontani dalla soglia di 15.000 fissata dal piano di prelievo; anzi, si faticherà a raggiungere i 12.000.
Se l’obiettivo è ridurre il numero dei cinghiali nel territorio, Bertacchi ricorda inoltre che braccata e caccia di selezione sono tecniche complementari: non possono dunque escludersi reciprocamente.
Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.