L’assemblea regionale ha approvato una risoluzione della Lega che impegna la giunta a intervenire presso governo e parlamento per chiedere interventi decisi sul controllo faunistico.
Governo e parlamento devono predisporre “misure straordinarie per il controllo faunistico”, soprattutto del cinghiale, e ampliare l’elenco delle figure abilitate agli interventi. E dunque devono intervenire sulla legge quadro, la 157/92; dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha aperto a un’interpretazione estensiva dell’articolo 19 bisogna infatti urgentemente riconoscere “la figura e il ruolo del coadiutore volontario”, di fatto il cacciatore formato.
Lo chiede la Regione Emilia Romagna: l’assemblea legislativa regionale ha infatti approvato a maggioranza una risoluzione della Lega (primo firmatario Fabio Rainieri). «Le misure previste dalla normativa nazionale per il controllo faunistico non sembrano più sufficienti a contenere la presenza [degli ungulati]» commenta il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli. Di conseguenza è complesso attuare «i piani di controllo a livello regionale».
Un paio di settimane fa la Conferenza delle Regioni aveva già chiesto al governo di cambiare la legge quadro sulla caccia aggiornando l’elenco dei soggetti abilitati al controllo faunistico. Ma per Stefano Patuanelli, ministro dell’Agricoltura, la sentenza della Corte costituzionale è di per sé sufficiente.
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