La giunta Giani ha approvato la delibera con cui prolunga la validità del piano di controllo della minilepre in Toscana fino alla fine del 2027.
Nel territorio a caccia programmata si presume che la caccia sia sufficiente, ma nelle riserve e nelle Zone di ripopolamento e cattura serve altro: la giunta Giani ha dunque approvato la delibera con cui prolunga la validità del piano di controllo della minilepre, o silvilago, in Toscana (scadenza 31 dicembre 2027), con l’obiettivo di ridurne fortemente la presenza fino auspicabilmente all’eradicazione.
Non è stato dunque definito un limite massimo di prelievo; si tratta infatti d’una specie alloctona che crea squilibri agli ecosistemi, compete con la lepre e provoca danni alle colture agricole.
La popolazione più cospicua si trova nella Toscana centrale (province di Firenze, Pisa, Pistoia e Lucca; nucleo originario tra Bientina, Fucecchio e Santa Croce), dove verosimilmente s’è diffusa dopo l’immissione nelle riserve più di vent’anni fa. Tra il 2005 e il 2022 si sono registrati 6.168 abbattimenti (4.744 a Firenze; 1.394 a Pistoia; 30 a Pisa).
Negli ultimi anni il concorso di caccia, controllo e predazione ha fatto sparire le popolazioni di Cortona (Ar), Montepulciano (Si), Capalbio, Orbetello e Manciano (Gr); dunque la specie, in alcune aree numericamente in calo, si sta spostando verso ovest.
L’esecuzione del piano di controllo è affidata alle polizie provinciali e metropolitane che eventualmente possono chiedere l’ausilio degli operatori abilitati; sono consentiti il prelievo all’aspetto, anche di notte e con la carabina, il trappolaggio selettivo e l’abbattimento delle minilepri rimaste accidentalmente impigliate nelle reti verticali a tramaglio che s’utilizzano per la cattura delle lepri.
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