L’assessore Roberto Morroni ha spiegato come mai la giunta non abbia ancora stanziato i contributi economici per i cacciatori e le associazioni venatorie dell’Umbria.
Non appena il bilancio lo consentirà, la giunta regionale stanzierà i contributi economici per i cacciatori secondo quanto previsto dalla delibera approvata dall’assemblea legislativa dell’Umbria più d’un anno e mezzo fa. Lo ha detto Roberto Morroni, assessore all’Agricoltura, rispondendo all’interrogazione dei leghisti Valerio Mancini, Manuela Puletti (avete letto la loro proposta sul nuovo regolamento per la caccia al cinghiale?) e Marco Castellari che gli avevano chiesto come mai la Regione non avesse ancora stanziato i fondi con cui rimborsare almeno in parte le spese sostenute dalle associazioni venatorie per le operazioni di monitoraggio e studio della fauna selvatica; i risultati ottenuti sono infatti fondamentali per l’attività dell’osservatorio faunistico-regionale.
Ma tra indennizzi per i danni all’agricoltura e spese per il funzionamento dei centri faunistici i soldi al momento disponibili, ha spiegato Morroni, «non sono sufficienti neppure a coprire la normale gestione»; le associazioni venatorie meritano però d’essere aiutate, visto che la loro collaborazione è fondamentale per la raccolta dei dati.
Per Mancini «è possibile trovare queste risorse»; una volta deliberato lo stanziamento, sarà più facile coinvolgere le associazioni venatorie nella procedura d’informatizzazione di tutti i dati faunistici «che troppo spesso rimangono su carta». Un database informatico infatti «agevolerebbe [il lavoro degli uffici regionali] e consentirebbe di risparmiare».
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