È in edicola Cinghiale che Passione giugno-luglio 2019: in questo numero della rivista di caccia al cinghiale si spazia tra gestione faunistico-venatoria, test di armi e munizioni, approfondimenti sulle squadre, gastronomia.
La vita di una squadra di caccia al cinghiale è un argomento che, al di là di una storia sia pur suggestiva, può far riflettere sullo sviluppo della gestione faunistico-venatoria: Cinghiale che Passione giugno-luglio 2019, in edicola dal 22 maggio, si apre così, con l’articolo di Roberto Mazzoni della Stella che, grazie alle vicende de La Bandina, mette a fuoco il paesaggio italiano dagli anni Sessanta a oggi.
Su una squadra, la modenese Gruppo sportivo cinghiale Vignola, si concentra anche Natale Francioso. Se agli inizi utilizzavano una sola setter, adesso tutti i canai impiegano l’alpenlaendische dachsbracke.
Spunti di gestione faunistico-venatoria su Cinghiale che Passione giugno-luglio 2019
Ma una corretta gestione del cinghiale passa innanzitutto dai censimenti: saper quanti siano i cinghiali in un territorio è allo stesso modo cruciale e complicatissimo. Si è allora tentati di fornire delle cifre a caso. Ma bisogna farci aiutare dalla scienza: Franco Perco spiega come.
Chi è appassionato di cinghiale e di caccia al cinghiale non può poi trascurare quegli aspetti del suo comportamento chiariti dagli ultimi studi. Le moderne tecniche di indagine hanno infatti permesso di capire come si formano i branchi e quali sono i gradi di parentela tra femmine, maschi e branchi. Vale la pena di dare un occhio a Cinghiale che Passione giugno-luglio 2019 per saperne un po’ di più.
Spunto ulteriore: gli adattamenti morfologici a cui è soggetto il cinghiale portano da un lato a differenze, dall’altro ad analogie con gli altri ungulati. Ivano Confortini le mette a fuoco in un articolo dettagliato.
L’attenzione alla bestia non deve però farci perdere di vista la caccia. Anche nei termini di una crescente sicurezza, come suggerisce Vincenzo Frascino.
La caccia si fa carne nel racconto di Andrea Vito Genovese, convinto che la prima volta che si va a caccia e la prima volta che si intraprende una nuova forma di caccia siano come ogni prima volta. La quantità di emozioni scaturita è dunque pervasiva e alienante, sembra quasi di vivere in terza persona.
Prima della tecnica, la cinofilia venatoria: Emanuele Nava analizza l’impiego del segugio maremmano nella caccia al cinghiale.
Armi, ottiche e munizioni da caccia su Cinghiale che Passione giugno-luglio 2019
La parte tecnica della rivista si apre coi test e le recensioni della carabina Ruger M77 Mark II Hawkeye, del punto rosso Kahles Helia RD e dell’ottica Yukon Jaeger 1,5-6×42. Matteo Brogi presenta inoltre le principali novità di Casa Aimpoint, Merkel, Norma, Garmin e Peltor.
Ampio spazio quindi alle munizioni da caccia. Andrea Forti ha provato la Geco Plus 9,3×62 255 grani, palla hollow point il cui processo di espansione inizia subito all’impatto e provoca un deciso affungamento. Ne deriva una notevole cavità nel corpo del selvatico, sul quale la Geco Plus sviluppa quindi un ottimo potere di arresto. Sempre di munizioni, ma per la canna liscia, scrivono Simone Bertini, Paolo Guerrucci e Alessandro Iacolina, impegnati a provare la Fiocchi Performance Slug calibro 20.
Come di consueto, Cinghiale che Passione dedica un’apposita sezione all’attualità, alle più intriganti novità del mercato e alla rassegna comparativa, stavolta incentrata su giacche e gilet da caccia.
Si chiude soddisfatti, e non potrebbe essere altrimenti: Lucia Antonelli, cuoca della Taverna del Cacciatore di Castiglione dei Pepoli, presenta la ricetta della lasagnetta bianca di selvaggina.
Buona lettura dallo staff di Cinghiale che Passione.