Alla maggioranza e al governo Meloni la Cia Agricoltori chiede che il prossimo collegato agricolo contenga tre modifiche della legge sulla caccia, la 157/92.
Lo strumento per intervenire potrebbe essere il cosiddetto collegato agricolo di prossima discussione: data «l’urgenza di mettere un freno normativo a un fenomeno che resta fuori controllo», la Cia Agricoltori s’aspetta che contenga almeno tre modifiche della legge sulla caccia, la 157/92.
Le prime due richieste non hanno bisogno di spiegazioni: la Cia Agricoltori punta a un monitoraggio «capillare e concreto della fauna selvatica», in particolare «delle specie in esubero»; e al risarcimento totale dei danni subiti dagli agricoltori, con allegata garanzia «che chi subisce perdite economiche possa ricevere un indennizzo adeguato e tempestivo».
Più complicato è capire come s’articoli la terza, la «chiara distinzione tra gestione faunistica e attività venatoria», con l’obiettivo di ribadire che «il controllo delle popolazioni selvatiche [rappresenta] un’azione fondamentale per la salvaguardia del settore»: già la normativa in vigore regolamenta a parte il controllo faunistico.
Per Cristiano Fini, che della Cia Agricoltori è presidente nazionale, i tre interventi sono necessari «per garantire un equilibrio di peso tra tutela ambientale e sostenibilità economica delle imprese agricole», e per «consentire di operare in un contesto più sicuro e tutelato».
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