La carabina modulare Christensen Mhr è realizzata in otto calibri e tre diverse varianti base.
Il calcio Fft in fibra di carbonio e l’astina possono essere facilmente sostituiti per creare una configurazione più adatta al cacciatore e al contesto: la Mhr, acronimo che sta per Modern hunting rifle, dell’americana Christensen nasce dunque come carabina modulare, della quale possono essere regolate anche la length of pull (con distanziatori) e, senz’attrezzi, l’altezza del poggiaguancia; dell’azione sono disponibili tre diverse finiture Cerakote (nera, tungsteno, desert brown), la cui tonalità ritorna anche nei riporti sul calcio e l’astina.
Ottenuta tramite bottonatura di una barra in acciaio inossidabile 416R e ricoperta da fibra di carbonio, la canna misura 560 millimetri nei calibri standard e 610 in quelli magnum (otto quelli a catalogo: 6,5 Creedmoor; 6,5 prc; 6,8 western; 7 mm Remington magnum; 7 mm prc; .308 Winchester; .300 Winchester magnum; .300 prc) e si completa con filettatura 5/8x24 e freno di bocca removibile.
Presentando l’arma la Christensen mette in evidenza la finestra d’estrazione maggiorata, la manetta dell’otturatore scheletrizzata, il grilletto TriggerTech e il minichassis in alluminio con bedding V-block; della dotazione di serie fanno parte anche una slitta Picatinny e un caricatore da quattro colpi (tre nei due calibri magnum); il peso oscilla intorno ai 3.350 grammi.
Sul mercato americano la Christensen Mhr costa 3.500 dollari; per l’eventuale distribuzione in Italia e il relativo prezzo si attendono notizie dalla Bignami.
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