Wwf, Lipu ed Enpa invitano la Regione Calabria a dare una lettura restrittiva dell’emendamento sui calendari venatori, e quindi anticipare la chiusura della caccia al tordo.
La decisione della Regione Calabria «non solo ignora le normative nazionali ed europee», ma «rischia anche di configurarsi come danno erariale, perché […] viola le leggi [sulla fauna], patrimonio indisponibile dello Stato»: è questo il nucleo della diffida che Wwf, Lipu ed Enpa hanno inviato al dipartimento Agricoltura, invitandolo a «modificare tempestivamente» la comunicazione sulla data di chiusura della caccia al tordo, riportata a fine mese.
Al centro della controversia c’è il modo in cui interpretare il nuovo emendamento sui calendari venatori, quello che la maggioranza ha approvato nel corso dell’ultima sessione di bilancio: in Calabria se n’è data una lettura estensiva, che alla formula «sentenza che definisce il merito» fa corrispondere la pronuncia finale del Consiglio di Stato dopo l’eventuale controricorso.
La giunta regionale delle Marche ha assunto una posizione diversa: per Wwf, Lipu ed Enpa «ha dimostrato maggiore responsabilità» disponendo la chiusura anticipata della caccia ad alcune specie «in ottemperanza alle decisioni del Tar».
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