La sentenza del Consiglio di Stato sulla durata del certificato medico per il rinnovo del porto d’armi è un’opportunità, non un attacco ai cacciatori.
Qualcuno ce l’ha scritto, e qualcuno ce l’ha detto di persona: ma non è che la sentenza del Consiglio di Stato sulla durata del certificato medico per il rinnovo del porto d’armi è un altro attacco ai cacciatori? Ma non è che alla fine il porto d’armi sarà semplicemente valido per un tempo più breve? Ecco: no; perlomeno per ora no.
È invece un’opportunità per quei cacciatori, di solito anziani, ai quali il medico non rilascia un certificato valido per un quinquennio. Finora avrebbero dovuto rinunciare al porto d’armi; e invece da qualche giorno, visto che la sua durata può essere accorciata fino a farla coincidere con quella del certificato, possono continuare ad andare a caccia.
È vero, per un tempo più breve prima del rinnovo successivo; ma una volta di più conviene aver chiari i due capi del dilemma, non tre anni (o uno, o due, o quattro, o quattro e mezzo) invece di cinque, ma tre anni (o uno, o due, o quattro, o quattro e mezzo) invece di nessuno. Se poi in futuro verrà fuori che d’un tratto è esploso il numero dei cacciatori non certificabili per un quinquennio ci sarà modo di tornarci sopra e di capire perché.
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