Il Tar della Toscana ha respinto il ricorso dell’Italcaccia contro la delibera che disciplina il funzionamento dei centri di assistenza venatoria.
I requisiti richiesti appaiono ragionevoli e rispondono alla necessità di organizzare il servizio su base provinciale: pertanto il Tar della Toscana ha deciso di non accogliere il ricorso dell’Italcaccia che chiedeva di sospendere in via cautelare i provvedimenti che istituiscono i centri di assistenza venatoria e ne disciplinano il funzionamento. Al centro della discussione c’erano la delibera di giunta 3/2022, che con il relativo allegato definisce il perimetro delle attività e i requisiti per partecipare al bando; e poi i decreti dirigenziali 714/2022 e 1078/2022 che ne definiscono le modalità d’esecuzione.
Commentando quanto avvenuto, la Cct si dice soddisfatta per la sentenza che perlomeno per adesso interrompe “una battaglia futile e autolesionistica”; il progetto rappresenta infatti “uno dei veri punti di svolta per tutto il mondo venatorio toscano”. La creazione dei centri di assistenza consentirà di semplificare molta della burocrazia con cui i cacciatori toscani devono confrontarsi ogni anno; le sezioni delle associazioni venatorie potranno infatti “svolgere un vero servizio di sportello al cittadino”.
Le pratiche autorizzate
- Richiesta di autorizzazione, rinnovo, cambio di titolarità o nuova collocazione di appostamenti fissi;
- iscrizione all’esame per l’abilitazione venatoria e per la caccia di selezione agli ungulati;
- rilascio degli anelli per richiami vivi e gestione del portale;
- promozione della cultura della sicurezza;
- digitalizzazione delle istanze presentate su carta.
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